Nemi: riconsegnato oggi il mosaico marmoreo al Museo delle Navi - Il Caffe

2022-06-25 05:07:04 By : Ms. Tongyinhai Manufacturer

Si è svolta oggi alle 12 la presentazione presso il Museo delle Navi Romane di Nemi, del mosaico proveniente dalle Navi (Tempio) di Caligola, esportato illegalmente in America nel dopoguerra e restituito all’Italia grazie all’azione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale di Roma che operano in varie parti della nazione e all’estero. Sono intervenuti: Massimo Osanna, direttore Generale Musei Lazio, il maggiore Paolo Salvatori, comandante Sezione Archeologia Reparto Operativo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Alberto Bertucci sindaco di Nemi, Daniela De Angelis, direttrice del Museo delle Navi romane di Nemi, la vice sindaca Edy Palazzi, il consigliere metropolitano Giovanni Libanori, la consigliera delegata alla cultura e arte Sara Scarselletta, altri consiglieri comunali di Nemi e comuni vicini.  Numerosi anche gli studiosi di arte e storia antica di livello nazionale e internazionale presenti, insieme alla guardia di finanza di Velletri, i carabinieri e la polizia locale di Nemi . Ha portato i saluti del comune di Genzano Carlo Valle, responsabile della comunicazione del sindaco Carlo Zoccolotti. 

Il mosaico a intarsi marmorei (opus sectile) faceva parte delle ricche decorazioni presenti sulle pavimentazioni delle due navi Tempio dell’imperatore Caligola. Proveniente dagli scavi condotti nel 1895 da Eliseo Borghi, fu restaurato con materiali diversi e con integrazioni moderne. L’inserimento in una cornice moderna, presente anche sul retro, non consente più di cogliere i dettagli costruttivi, che possono però essere ricostruiti grazie agli altri frammenti conservati nel Museo. Esportato illegalmente nel dopoguerra, il mosaico è stato restituito al Museo delle Navi Romane grazie all’azione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale che, con la fattiva collaborazione di esperti del settore, hanno individuato il pavimento in una collezione privata a New York, consentendone il sequestro e la riconsegna all’Italia nei mesi scorsi. Il Museo delle Navi Romane venne costruito tra il 1933 e il 1939 per ospitare due gigantesche navi appartenute all’imperatore Caligola (37-41 D.C.) recuperate nelle acque del lago tra il 1929 e il 1931 grazie ad una lunga ricerca e al prosciugamento delle acque ad opera di una ditta specializzata del Nord. Opera di grande ingegneria idraulica e meccanica voluto dall’allora presidente del Consiglio del Regno d’Italia Benito Mussolini, che le fece riportare alla luce. Quello di Nemi, è stato quindi il primo Museo in Italia ad essere costruito in funzione del contenuto, due scafi dalle misure rispettivamente di metri 71,30 x 20 e metri 73 x 24, purtroppo distrutti durante un incendio nel 1944 durante le sanguinarie battaglie tra nazisti e forze alleate. Riaperto nel 1953, il Museo venne nuovamente chiuso nel 1962 e infine definitivamente riaperto nel 1988. Nel nuovo allestimento, l’ala sinistra è dedicata alle navi, delle quali sono esposti alcuni materiali, come la ricostruzione del tetto con tegole di bronzo, due ancore, il rivestimento della ruota di prua, alcune attrezzature di bordo originali o ricostruite (una noria, una pompa a stantuffo, un bozzello, una piattaforma su cuscinetti a sfera). Sono inoltre visibili due modelli delle navi in scala 1 a 5 e la ricostruzione in scala al vero dell’aposticcio di poppa della prima nave, su cui sono state posizionate le copie bronzee delle cassette con protomi ferine. L’ala della parte destra è invece dedicata al popolamento del territorio albano in età repubblicana e imperiale, con particolare riguardo ai luoghi di culto; vi sono esposti materiali votivi provenienti da Velletri (San Clemente), da Campoverde (Latina) da Genzano (stipe di Pantanacci) e dal vicino Santuario di Diana a Nemi, oltre ai materiali provenienti dalla Collezione Ruspoli. All’interno di quest’ala è inoltre possibile ammirare un tratto musealizzato del basolato romano del clivus Virbii, che da Ariccia conduceva al Santuario di Diana e la statua di Caligola priva di testa, sempre ritrovata dalle forze dell’ordine alcuni anni fa a Fiumicino ad alcuni ladri d’arte che la stavano vendendo in Svizzera dopo averla fatta a pezzi. Fu riportata al Museo delle Navi del Lago di Nemi, dove l’imperatore aveva il suo Tempio pagano e del divertimento a bordo delle due maestose Navi attaccate l’una all’altra. L.S.

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