Caro prezzi nell’edilizia, una casa oggi costa il 25 per cento in più - CorrieredelVeneto.it

2022-05-29 02:37:45 By : Ms. Joy Chen

Investi nel mattone, consiglia la saggezza dei nonni. Bene. Ma se la stessa casa, stessa metratura e stesse finiture, in due anni costa il 25% in più? E se i prezzi dei materiali oscillano fra il 20 e l’80% di aumento ? L’investimento resta, ma il prezzo cresce per l’impresa e si riversa sul committente: l’impegno economico lievita e per qualcuno non è più sostenibile. «Prendiamo per esempio una tegola in cotto . Fino a dieci giorni fa le più economiche venivano pagate 0,31 euro. Ieri l’ho pagata 0,86».

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Parte dai numeri, Paolo Ghiotti, presidente regionale di Ance , raccontando lo smarrimento dei colleghi che sente ogni giorno più preoccupati. «I committenti si arrabbiano perché i prezzi crescono, le imprese si arrabbiano perché i margini di guadagno crollano - continua -. Il bonus 110 ha aumentato in modo enorme le committenze e la richiesta di lavori , dando un impulso notevole all’economia, ma ormai molte aziende devono rinunciare perché non riescono a rientrare delle spese, non si trova manodopera qualificata, i materiali non sono sufficienti, le scadenze sono troppo strette. E i prezzi continueranno ad aumentare. Serve un freno». Qualcuno ci prova, a risparmiare, come le imprese più piccole del comparto costruzioni che scelgono le commesse più vicine alla sede per ridurre la spesa in carburanti. Gli aumenti, a detta di tutti, sono iniziati nel 2021 e i fattori sono molteplici : i container rimasti fermi per l’emergenza Covid sono stati assegnati a chi pagava di più; il bonus 110% ha moltiplicato le richieste di cappotti, infissi, caldaie e fotovoltaico, rame (impianti elettrici) e laterizi (tetti). I fornitori di materiali all’edilizia sono state le prime a vedere fatture a cinque stelle: «Ormai i prezzi possono aumentare in qualsiasi momento . Ultimamente abbiamo notato che i cantieri vengono rimandati, bisogna proprio che piova in casa dal tetto per fare l’intervento. Prima sono aumentati isolanti e bitume del 50%, i laterizi quindici giorni fa sono aumentati del 25%, le fornaci consumano molta energia». Il ferro è aumentato di 4 volte, il legno dell’80%. E la colpa? «Il bonus 110% ha fatto crescere la domanda, l’offerta di prodotti non era sufficiente e il prezzo è aumentato , è il mercato» riferisce un grossista. Lo stesso vale per le aziende che si occupano di impianti: «Quello di fotovoltaico a casa costa il 10% in più, i termoarredi il 15% in più medio» dice uno storico rivenditore. Altro dettaglio non trascurabile: ormai è diventato impossibile fare preventivi. «I fornitori chiedono di firmare i preventivi entro il giorno dopo perché possono garantire il prezzo solo per 24 ore» rileva un architetto. Il risultato di tutto questo è che «una casa, oggi, costa il 25% in più rispetto a due anni fa» chiude Ghiotti.

Le imprese chiedono interventi risolutivi: «Prezzi alle stelle, materiali introvabili, a prescindere dall’intervento che viene fatto , dal momento in cui viene acquisita la commessa a quando si parte il budget viene stravolto – spiega Paola Carron, presidente del gruppo edile di Assindustria Venetocentro (Padova e Treviso) -. Ci sono elementi oggettivi che spiegano gli aumenti, ma ci fa pensare anche a speculazioni. Le imprese, così, non ce la fanno più, la situazione rischia di andare fuori controllo. Le misure del governo sono insufficienti. Il paniere dei prodotti valutati è insufficiente. E i prezzi medi di riferimento sono al di sotto del listino attuale» .

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