Giorgio La Pira: un ponte per la speranza (19.05.2022)

2022-08-08 08:48:58 By : Mr. Lester Hu

presidente della Fondazione Giorgio La Pira

cardinale, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI)

rettore dell'Università degli Studi di Peugia

professore ordinario di diritto privato presso l’Università per stranieri di Perugia

sindaco del Comune di Perugia (FORZA ITALIA)

presidente della Fondazione La Pira

presidente della Fondazione Giorgio La Pira

Lectio magistralis "Giorgio La Pira: un uomo di pace nel cuore del Novecento"

Storico, Fondatore della Comunità di S. Egidio

Sessione "Il sentiero di Isaia"

Relazione "La Pira e il cattolicesimo sociale francese"

docente di Storia Contemporanea, Università degli Studi di Bologna

Relazione "La Pira e i colloqui mediterranei"

Docente di Storia delle Relazioni Internazionali all'Università di Firenze

Relazione "La Pira e l’Urss"

professore ordinario di storia contemporanea presso l’Università degli Studi Roma Tre

Relazione "L’unità della famiglia di Abramo"

Professore Ordinario, Relazioni e organizzazione internazionale, Università Vanivtelli, Napoli

Relazione "La Pira e le giovani generazioni"

ph.D. in political science professor, Moscow State Institute of International Relations

Sessione "Unire le città, unire le nazioni"

Relazione "Le città sono vive"

docente di storia del Cristianesimo, Istituto Superiore di Scienze Religiose della Toscana

Relazione "Il sindaco di Firenze"

docente di Storia della Chiesa moderna e contemporanea, Facoltà di Lettere, Università di Firenze

Relazione "Un sindaco e le vie della pace"

professore associato di Storia Contemporanea all'Università IULM

Sessione "La Pira e il suo senso della storia"

ordinario di Storia contemporanea, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Conclusioni "L'eredità di La Pira"

cardinale, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI)

Epocali Che la Conferenza capisco quale italiana Ha preso sotto l'ispirazione nessuna evidenza Che Ma cardinal bassi l'ispirazione ti convocare per due volte Prima a Bari poi a Firenze I rappresentanti delle conferenze episcopali Dell'area mediterranea Di quell'area mediterranea Che per la Pira costituiva il nuovo lago di Tiberiade E questi rappresentanti sono in conti forte consentendo l'approfondimento della conoscenza Tra le varie chiese e il portare insieme E condividere le speranze i timori di tutti i popoli che si affacciano sul sul Mediterraneo La nostra speranza la speranza di tutti la speranza di tutti I contenuti che l'hanno ripetuta più volte è che questa esperienza dei convegni le chiese che si affacciano sul Mediterraneo Continui nel tempo Certo non necessariamente non sempre in Italia ma forse in modo itinerante ma che questa felice intuizione Trovi una sua permanente realizzazione Che infine la terza suggestione che viene da queste parole speranza che Ponti speranza in particolare la speranza che nella Chiesa non soltanto italiana c'è che quanto prima si arrivi a una Formale dichiarazione di beatificazione di quelli che tutti ormai chiamano il sindaco santo Una è una speranza che come gli dicevo espressa da molti settori della Chiesa italiana ma da impensati e parti del mondo che praticamente ogni settimana Ci scrivono alla Fondazione La Pira per dire ma insomma quanto Fini una signora dalle Filippine anche detto una cosa che poi è stata riecheggiano anche il convegno di Firenze da uno dei patriarchi Ha detto perché la beatificazione di la Pira assenso specialmente se viene fatta subito in cui la memoria della sua attività è ancora viva In Italia non soltanto Ecco quindi ora passando al convegno non ho certo da illustrarvi perché questo convegno sia di altissimo livello lo vedete dal nome dei relatori dallo qualificazione in particolare mi piace anche salutare la professoressa Tatiana alza nuova che è presente in spirito tra noi e che si collegherà tra breve da Mosca per fare la sua introduzione Passiamo quindi adesso ai saluti istituzionali il primo saluto è quello misura eminenza di Brindisi ma il cardinale Gualtiero Bassetti Quartiere io ci conosciamo da tempo immemorabile E credo che non sia però la la mia amicizia che mi spinge a dire che tutta la Chiesa italiana Lo ringrazia per quanto ha fatto in questi anni nel servizio alla presidenza della Conferenza episcopale italiana Lo ringrazia Era era svolto questo servizio con saggezza con particolare attenzione pastorale di cui credo in particolare qui a Perugia che avete la fortuna di averlo anche come arcivescovo tutti quanti possiamo essere testimoni la parola al capitale pasticci Solo una parola dissoluto sono profondamente commosso avete vede questa sala che conosco da tredici anni Con tante persone E mi ha Carolingi rivolgervi più cordiale e benvenuto per i saluti In primo luogo ringrazio il nostro Sindaco non solo per la sua presenza ma perché ha voluto metterci a disposizione questo bellissimo luogo Ringrazio il rettore dell'Università degli Studi professor Maurizio Oliviero il rettore dell'Unità della Università per stranieri professor Valerio De Cesaris Qui rappresentato dal professor Morozzo Della Rocca Un carissimo saluto alla professoressa Patrizio aggiuntive Presidente della Fondazione La Pira e a tutti i membri dei circoli la più viva venute da varie zone d'Italia e anche questo davvero vi fa onore Di cuore ringrazio i moderatori relatori con un pensiero particolare All'amico carissimo professor Andrea Riccardi che terrà la lectio magistralis Tutti i partecipanti un profondo ringraziamento E l'augurio di trascorrere un sereno e proficuo pomeriggio riflettendo sull'opera sulla vita e sulla speranza che ancora continua in fondo e Ricci Giorgio La Pira grazie Grazie cardinale Bassetti ha ora la parola il chiarissimo professor Maurizio Oliviero Magnifico Rettore dell'Università degli studi di Perugia Buonasera a tutti a tutti eminenza Graditissimi Ospiti relatrice relatori Tutti a tutti c'è una domanda che credo Verrebbe da porsi Perché oggi dedicare una momento una giornata ulteriore di riflessione su una figura come Giorgio la Pira Io credo che La risposta più grande sia proprio la presenza di tutti voi e di tutti voi qui soprattutto in considerazione del fatto che stiamo parlando di una persona da qualsiasi prospettiva noi volessimo inquadrare questa figura sicuramente ascrivibile tra i grandi della terra E questa grandezza vedete nasce non solo dal fatto che sia stato una personalità che ha determinato anche nella seconda metà del Novecento dei cambiamenti molto importanti Ma soprattutto perché è stato una personalità che ha avuto la capacità di guardare oltre il percorso è la visione luoghi della storia Consentendoci Anche di capire che qualche volta se si ha la capacità di andare oltre le visioni della storia Si riesce ad arrivare e la politica riesce ad arrivare dove quella ufficiale non riesce aggiunge mai come oggi credo che questo messaggio per questo insegnamento siano di straordinaria importanza E poi come rettore della nostra università Credo che sia doveroso che un luogo un'istituzione il istituzione laica più alta della formazione dei nostri giovani Ecco non perdano di vista soprattutto quei punti di riferimento che non solo hanno fatto la storia ma che hanno lasciato degli insegnamenti E qualche giorno fa proprio rileggendo delle pagine di questo straordinaria personalità foglio solo ricordare che è stato uno dei componenti della Commissione dei settantacinque dalla nostra Carta costituzionale Nel gennaio del trentanove sicuramente qualcuno ne parlerà fondatore di una rivista in un momento in cui potevano apparire delle ambiguità in quel momento della storia sul ruolo di alcuni accademici Lori come qualcuno meglio di me sicuramente di ricorderà Decide di fondare una rivista di principi in cui erano chiari due intendimenti mettere al centro la persona E coniugare quello che poi poi sarà la destinazione della prima parte della nostra Costituzione diritti naturali diritti sociali Le continue richiami al diritto al lavoro al diritto alla casa hanno dato a questa personalità Ecco quella collocazione che appartiene a pochi tra i grandi della terra E allora un luogo come l'università deve sapere con attenzione e curare i pensieri più alti e come vi dicevo ascoltando alcune sue interviste Una in particolare tra le tante mi ha colpito quando a un certo punto parlando al bisogno di andare oltre le linee ufficiali della politica la capacità di leggere i tempi lui dice cito Coloro che hanno interesse a meditare sulla storia e quindi anche sulla politica perché la storia è una direttrice della politica per essere uomini responsabile aggiungerei Il gentil responsabili Devono scontare i segni dei tempi per sapere qual è la stagione in cui la storia entrata Ecco io consegnerei soprattutto ai nostri giovani che oggi sono tanti e sono qui Questo tra i tanti insegnamenti di Giorgio la Pira Cioè essere capaci di scrutare i segni dei tempi che stanno vivendo Perché solo attraverso la capacità di capire leggere quel momento storico saremo in grado di guardare dall'altra parte attraverso la storia ritrovarci tutti un po'migliori grazie eminenza grazie a lei vuole essere anche Piludu solo dieci secondi Dobbiamo molti di noi Mettiamo da parte le relazioni personali umani Cardinal Bassetti è stato un testimone garbato e silenzioso del pensiero di la Pira in tutti gli anni che ho avuto la fortuna di poter lo conosce anche da prima che arrivasse qui E quelle Contini occasioni per ricordare una frase di Giorgio la Pira o un suo intervento in un convegno sono stati anche Un richiamo Gentile A non perdere i tesori che le grandi menti del passato ci hanno lasciato quindi questo vuole essere anche un riconoscimento per i suoi insegnamenti grazie buon lavoro a tutti a tutti Grazie magnifico rettore adesso prende la parola al nome della Università per stranieri di Perugia il professor Paolo Morozzo della Rocca Grazie porto agli ospiti alle autorità al pubblico di questo convegno compresi gli studenti che scorgo un po'in fondo che sono venuti il saluto dell'Università per stranieri I miei sono ovviamente e molto calorosamente i saluti del mio rettore che sostituisco perché ancora impegnato in una missione in America Latina e negli Stati Uniti Ringrazio gli altri due copro motori dell'incontro l'Università degli studi di Perugia e l'arcidiocesi di Perugia Città della Pieve in particolare vorrei ringraziare il cardinal Bassetti Che nel promuovere questo convegno porta in dote tra l'altro anche la memoria appassionata del suo rapporto personale con Giorgio la Pira Sospetto che il mio primo compito sia quello di non ritardare troppo l'ascolto della lectio magistralis del professor Riccardi e dei successivi interventi degli illustri relatori ascolterò con interesse ma anche permettetemi con una domanda Quale messaggio la vita di Giorgio la Pira consegna a questo tempo di bellicismo molle ed emozionale in alcune parti del mondo ma drammaticamente duro in molte altre Un bellicismo Lapi cronaca è stata ben narrate viene narrata da Marco Tarquinio sull'Avvenire non solo contando i giorni della guerra che è in corso in Ucraina luci ricorda sempre che è in corso dal due mila al due mila quattordici e ma informandoci costantemente sulla Terza guerra mondiale a pezzi Che insanguina molti altri Paesi cenetta ma attenzione guerra pandemie povertà non hanno confini certi sicuri e stabili E forse un'altra domanda quale messaggio viene dalla tira in questo tempo di oscuramento delle responsabilità sociale della politica La risposta sono sicuro arriverà implicitamente dalla lettura profonda Ben sfaccettata Di questo piccolo gigantesco uomo visionario da pensieri lunghi e dalla speranza contro ogni speranza da questo eccellente figlio del suo tempo della sua cultura e credo soprattutto dalla sua sede E quindi grazie dunque Ebon convegno a tutti Ora ascolteremo i saluti del padrone di casa il sindaco di Perugia quand'erano mezzi Grazie Grazie a tutti ovviamente mi associo a ai saluti Non posso che ringraziare anzitutto le nostre università la nostra diocesi Che hanno deciso di organizzare questo momento di riflessione e approfondimento sulla figura del venerabile Giorgio La Pira speriamo a breve Santo E vi ringrazio anche per APER voluto coinvolgere un una Insomma Una nutrita schiera di qualificati Sini relatori che che a breve avremo l'onore e il piacere di di ascoltare Mi piace brevemente piace ricordare del sindaco di Firenze anzitutto quanto lo stesso annota in una lettera inviata l'amico all'amico Puglia ti se tu dai uno sguardo alla tua vita Vedrai nel suo fondo un filo d'oro invisibile E il legame amoroso di Dio che chi ha sostenuto amorevolmente Ebbene su questa via di provvidenza sono comunque sono convinto più che mai che alcuni incontri ci accompagnino con la capacità di guidarci e di orientarci per tutta una vita E personalmente custodisco con la speciale cura e gratitudine alcune bellissime pagine che mi fece giungere sua Eminenza Cardinale Bassetti Poco dopo il mio insediamento queste pagine scritte dal nostro vescovo per il ventesimo anniversario della morte di Giorgio la Pira restituiscono sapientemente tutta la grandezza dell'uomo Ed è l'uomo politico mai disgiunti tra loro erano c'erano anche dei riferimenti a al sindaco quando scherzava i consiglieri su temi a lui Dini di grande interesse e quali appunto come prima si diceva il tema della mancanza del lavoro della casa dell'assistenza E lui sempre rivendicava il suo diritto il suo dovere a esserci per chi per chi era in una condizione di di sofferenza Diceva se c'è uno che soffre io un dovere preciso intervenire in tutti i modi con tutti gli accorgimenti che la Mori suggerisce e che la legge fornisce perché quella sofferenza sia o diminuita Olañeta Altra norma di condotta per un sindaco in genere e per un sindaco Cristiano in specie non c'è e queste parole che liberò nostro cardinale mi hanno in questi anni fatto compagnia e ho dovuto farci i conti con queste parole tante volte Tante volte le ho lette i momenti anche complessi e difficile e in tanti momenti pensando alle immani difficoltà che la Pira affrontato con l'assunzione delle rilevanti responsabilità nella ricostruzione civile e sociale dell'Italia e di Firenze in particolare su una chiedermi come oggi affronterebbe la complessità e i problemi che viviamo E questa è un'altra domanda che possiamo poi ovviamente trasmettere ai ai nostri relatori Nella frenesia nelle urgenze degli imprevisti quotidiani di chi amministra e cerca di farlo al meglio delle proprie limitate limitatissime possibilità tornare alla pira è sempre un'opportunità Una necessità quella di riservarsi un tempo di significativa riflessione Con un po'di soggezione data Salamone la ricchezza di contenuti di tanto in tanto torna leggera anche passi di un bellissimo volume curato da Andrea Riccardi Augusto D'Angelo contenente le lettere a Paolo sesto e un prezioso inquadramento generale del sindaco Santo e sulle pagine che spesso ecco ci ispirano in ispirano anche quando dobbiamo rivolgerci ai nostri concittadini in tante ricorrenze importanti quali da ultimo lo scorso venticinque aprile In occasione del quale mi è parso utile tornare ad un pensiero drammaticamente attuale contenuto in una lettera che la Pira scrive a Zaccagnini rese nel settantasei Nella quale punto si evidenzia come vi sia questo cammino questo è necessario cammino per superare la contrapposizione tra i blocchi Ed andare superare delle vecchie concezioni di un equilibrio fondato sul terrore in vista di una nuova coesistenza costruendo ponti e rimettendo mano al grande progetto della casa comune Questo progetto di dialogo di apertura la coesistenza di costruzione ricostruzione la casa comune mi pare debba e possa essere ancora oggi uno dei fari di un portanti del nostro impegno Ciascuno nel proprio ruolo ed allora permettetemi in quest'ottica volge rivolgere in questo tempo ti richiamo Un ringraziamento speciale al nostro cardinale cardinali Bassetti per la sua opera instancabile e fruttuosa di vescovo di cardinale di presidente della Cei di Pastore vero in ogni ambito impegnato a promuovere il dialogo la costruzione di ponti l'accoglienza l'amore per la casa comune il nostro cardinale è un vero testimone del Vangelo e del pensiero di la Pira Come il sindaco di Firenze si rivolgeva anzitutto la povera gente con concrete opere di carità a partire dalla distribuzione del pane a domenicale mensa dei poveri a San Procolo Così ha fatto lei eminenza essendosi sempre prodigato per offrire bisognosi di questa città e della diocesi tutta ogni possibile sollievo quanti Emporio della Solidarietà mense e case di accoglienza sono stati aperti in questi anni Come sindaco di Firenze si è sempre adoperato come educatore utenti compensiamo sulla grande impulso dato i nostri oratori Come il sindaco di Firenze ha posto il suo sguardo amorevole al contempo verso la nostra comunità perugino pievese verso l'Italia e verso il mondo intero ovunque ci siano disuguaglianze ed eliminare e pace da portare recentemente veniva ricordato dopo l'incontro di vari proprio a Firenze organizzato quale presidente della China evento mediterraneo frontiera di pace Ispirandosi alla Profezia di Giorgio la Pira organizzatore Nella città medicea dei colloqui mediterranee per tutti questi motivi e concludo e pertanto l'altro Quella cerimonia il prossimo sei giugno del sei giugno la città di Perugia le conferirà la cittadinanza onoraria Ma soprattutto e ancor prima i nostri cittadini eminenza che vogliono un gran bene di questi sentimenti di sincero affetto e grande riconoscenza sempre l'accompagneranno grazie Do ora la parola alla professoressa Patrizia giunti presidente della Fondazione Giorgio la Pira Eminenza Reverend sia Caro cardinale Bassetti A nome della Fondazione da dire che in questo momento il privilegio di presiedere rappresentare io le esprimo il mio grazie più sentite più sincero per aver voluto questo convegno che intende restituire l'universo di Giorgio la Pira Con quella di Nizza di sguardo e di prospettiva che consente di ricomporre le tante tessere del suo mosaico un mosaico così variegato ma nello stesso tempo così incredibilmente coerente la Pira non ha vissuto una vita sola Ne ha vissute tante quante sono stati gli obiettivi sui quali si è speso per i quali si è speso senza risparmiarsi mai riempiendo all'inverosimile le sue giornate Riuscendo nel miracolo di dilatare il tempo grazie alla generosità del cuore La Pira vissuto tante vite quanti sono stati gli studenti ai quali ha mostrato le bellezze geometriche del diritto romano Lo scrive in una lettera caro signor Sindaco mi ha fatto piacere che lo abbia ricordato in una lettera Salvatore Puglia nel mille novecentotrentatré non ha ancora trent'anni gli scrive Totò la cattedra lo strumento sacro E noi dobbiamo servirci né per la verità La Pira vissuto tante vite quanti sono stati i poveri che ha incontrato con i quali ha condiviso ogni domenica alla Messa di San Procolo tante quanti sono stati i capi di Stato e di governo che ha incontrato nelle sue innumerevoli missioni Figure impegnativa Giorgio la Pira perché uomo dalle molteplici Dio grafie non ha una biografia sola Il lui troviamo una biografia spirituale una biografia intellettuale accademica una biografia politica una biografia diplomatica e nessuna di queste lo esaurisce nessuna di queste lo assorbe integralmente ma tutte si ricompongono grazie ad un'unica cornice entro un'unica cornice e la vocazione di fede La vocazione di fede che si fa visione del mondo e della storia la nostra vocazione sociale Ma che nello stesso tempo ed è questo il dato questa è la cifra caratteristica si traduce anche dello sforzo nell'impegno progettuale quotidiano per dare a questa visione una possibilità di concreta attuazione Questa è politica politica alta politico autentica della quale abbiamo bisogno come l'aria oggi Di questa politica autentica la Pires è stato il vero interprete Unendo questi due elementi la capacità di visione ma nello stesso tempo anche lo sforzo e l'impegno quotidiano per una progettualità concreta In questa sua molteplicità biografica La Pira Espresso ha riflesso tutta la complessità del Novecento nel quale sia ricompresa l'intera sua esperienza umana novecento il secolo breve Il secolo dei grammi dei totalitarismi e delle due guerre mondiali ma è anche il Secolo denso per la ricchezza delle sue conquiste delle sue prospettive Per usare una celeberrima espressione di Norberto Bobbio la seconda metà del Novecento è l'età dei diritti La stagione della quale Giorgio la Pira è stato protagonista indiscusso e la stagione che ha edificato i diritti fondamentali della persona umana e della sua dignità Attraverso l'edificazione attraverso l'affermazione del costituzionalismo democratico e parlamentare attraverso la nascita degli organismi sovranazionali capaci di assorbire Di far confluire le conflittualità nazionali degli singoli stati attraverso quel messaggio di pace universale di pace inevitabile La pace è inevitabile perché la guerra è inimmaginabile in quanto guerra atomica in quanto guerra nucleare L'indicibili ITA della guerra atomica ecco potremmo dire mutuando un'espressione che forse avrebbe usato Stefano Rodotà facciamo alle dialogare queste grandi personalità del Novecento diversissime tra di loro ma tutte alla fine incredibilmente vicina Questa è la stagione che Giorgio la Pira ha contribuito a costruire e questi ne sono i pilastri fondamentali Oltre il Novecento nel terzo millennio questi pilastri mostrano oggi segnali preoccupanti di cedimento Viviamo inevitabilmente innegabilmente una fase regressiva Lo svuotamento della forma parlamentare l'indebolimento delle organizzazioni sovranazionali di pacificazione la cultura della guerra che è ritornata a farsi compagna della nostra quotidianità Per recuperare una metafora cara Giorgio la Pira Se le acque profonde della storia sicuramente inevitabilmente muovono verso il percorso di Isaiah la superficie turbolenta le acque di superficie vedono onde che si muovono in direzione contraria Su queste acque turbolente dobbiamo costruire il ponte il Brigitte guancia a vuoto la bellissima canzone di Simon & Garfunkel ricordare la creatività del Novecento il ponte sulle acque turbolente lo dobbiamo costruire noi e la nostra responsabilità è quel ponte che deve consentire alla Pieri alla sua storia E a quella stagione che ha vissuto è attraversato di arrivare al terzo millennio di inserirsi nel testo millennio di essere riscritta nel terzo millennio Il ponte lo dobbiamo costruire noi e la nostra responsabilità tocca a noi E di questo ponte che dobbiamo edificare questo convegno oggi forse potrà porre il primo basamento eminenza lei non immagina quanto sia grata signore per averla avuta per quattro anni presidente della Cei ma anche per aver la cute averla ancora accanto a noi in questo nostro viaggio con Giorgione Viaggio difficile viaggio impegnativo ma anche un viaggio straordinariamente emozionante e grazie a tutti voi per la vostra presenza al qui così affettuosa e così e così calorosa grazie grazie Ringrazio la professoressa giunti per il suo saluto Aggiungo che la presidente della Regione Umbria Saluta tutti e tutti non è potuta essere presente per un impegno istituzionale a Roma E a questo punto sono onorato E sono lietissimo Di introdurre lectio magistralis di questo pomeriggio che come voi tutti sapete è affidata ad Andrea Riccardi Tutti voi conoscete noi conosciamo Andrea tutti suoi meriti nei campi Istituzionali politici inglesi Ali Accademici quindi non non mi dilungherò certo su questo mi limito a dire che Andrea ha conosciuto La Pira attraverso il suo diario spirituale Che è costituito dalle lettere che con frequenza crescente nel tempo ha scritto ai sommi pontefici Infatti Andrea è stato curatore della pubblicazione delle lettere di la Pira più dodicesimo di quelle di la Pira Giovanni ventitreesimo e di quelli di capire a Paolo sesto Quindi credo che siano pochi coloro che conoscono l'affidamento di come grazie Andrea per essere qui che grazie per la tu la lectio magistralis che è il titolo La Pira Giorgio La Pira un uomo di pace nel cuore del Novecento Buonasera Riflettere sulla pira uomo di pace E per me è un gesto di amicizia nei confronti del cardinal Gualtiero Bassetti che ha reintrodotto la figura di La Pira nel cattolicesimo italiano Da cui laddove era scivolato in una posizione marginale come bene ha detto Il sindaco ma anche il rettore lo ha reintrodotto senza forzature Ma con una tenacia significativa Però Lo ha detto Mario Primicerio parlare di la Pira è un atto dovuto di fronte alla guerra che viviamo in un troppa la crisi della globalizzazione che aveva superato la guerra fredda e all'albergo localizzazioni attuale Parlare di la Pira lo sapete tutti meglio di me e difficile perché tanto è stato scritto sul professore molto e pubblicato restano circoli di estimatori Mentre spero i suoi numerosi nemici si siano distinti perché La Pira di nemici ne ha avuti Perché in un certo senso il cattolicesimo italiano a così poco recepito la Pina paura del mare aperto della storia Preferenza cattolica a discutere dentro casa io vorrei partire da una caratteristica fondamentale dell'umanità la che Rihanna Quella grande energia ottimistica del Santo diceva Dossetti Che avendo lui un cuore buono e puro può arrivare realmente a vedere un bagliore di bontà in tutti era la sua capacità uniti IVA Di Luini Alcide De Gasperi in un appunto personale privato Critico sui dossettiani ringrazio Agostino Giovagnoli temeva segnalato Degasperi scrive Deplorevole da parte dei dossettiani e specialmente che si valgano della spiritualità eroica e dell'innocenza politica dell'onorevole la Pina La Pira aveva un'incredibile capacità di incontro in tutti i mondi Mondi che anche non conosceva come quello arabo come quello sovietico in cui entrava con una sessanta ingenuità e l'incontro era abitato sempre da una grande capacità di empatia che qualificava la sua azione diplomatica era molto artigianale personale come in Vietnam Mario ce lo ricorda O negli incontri con gli arabi gli israeliani Ma aveva una visione della storia in avanti rispetto alla cronaca e privo delle inibizioni che spesso hanno i politici e i diplomatici Un esempio Aveva intuito fin dagli anni Cinquanta la debolezza del sistema sovietico aveva individuato nel cinquantotto la Polonia come la Mellone tempo con le L'anello debole del sistema E quando nel cinquantotto il cardinal vicini Ski viene a Roma a luglio scrive l'impero comunista malghe grado le apparenze colpito al cuore le mura di Gerico si sono abbattute Vichy Ischia romana significa questo Perché la Pira conosceva Varsavia Mosca Praga Budapest intuiva quella fragilità che molti non vedevano non la vedeva chi aveva una visione conflittuale come Ottaviani del Sant'Uffizio Che definì la Pira comuniste nell'oggi sacrestia Non la intuiva chi riconosceva il comunismo come una realtà solida dura con cui fare i conti nella veste e nell'Ovest L'una lunga discussione nel palazzo vaticano tra il cardinal Siri e Montini Procedere ettari o di Stato Montini sostenne che era fatale in Italia un'esperienza socialista Siri era assolutamente contrario E gli rispose duramente egli rispose duramente Se lo pensa una persona che ha la sua posizione allora questa esperienza sarà e avverrà assicura avverrà sicuramente in Italia Ma poi Montini diventato Paolo sesto inizia una politica di dialogo con Lestat Traverso Casaroli Che si basa sulla convinzione di dovere negoziare con regimi che erano soliti lui diceva Casaroli dei più che modus vivendi ARSSA non morì enti Era l'autunno del cinquantuno e Dossetti per Firenze Cercava la Pira e Antonella Crimi scappa lungo dove il professore era letto preso da una specie di astenia Lo vide grazie a Ettore Bernabei che mi ha raccontato quel colloquio e poi ha pubblicato un testo Dossetti comunicò l'amico l'abbandono della politica e la scelta del sacerdozio e gli disse il comunismo vincerà nel mondo Perché è superiore Nello spazio negli armamenti E poi squaderna o prove di studi All'amico che si trovava sdraiato sul letto bisognava sentirlo raccontare da quel fiorentino che era Bernabei A un certo punto la Pira si levò dal letto alzò il dito indice se non dire sciocchezze E concluse Il comunismo è già finito e getta tornerà a studiare come nascono i gemelli perché Gedda era studioso di gemello Lucia Getta tornerà a studiare come nascono i gemelli e poi concluse col dito alzato il comunismo è morto perché attirò Dossetti si ritirò Dossetti figura troppo dimenticata come inquieto scrutatore del presente con il suo approccio scientifico appariva cronachistico di fronte alle intuizioni del professore C'è un punto fondamentale del cristianesimo di la Pira che al cuore della mia riflessione di oggi che lo chiamerò con le parole del teologo conciliare Shenhua il cristianesimo nella storia Shenuda dice Bisogna ammettere In accordo con le scritture che il cristianesimo a una profonda storicità e nota Nel Concilio per la prima volta in un concilio appare la parola Historia citata sessantadue volte Allora qual è il metodo di la Pira per vivere nella storia E la storiografia del profondo è la storiografia del profondo Fiore età max sei ricordava che il professore sosteneva fedele fedelissima di la Pira Sosteneva che due sono i libri da leggere il presente con le sue profondità Facendo storiografia del profondo e l'altro libro da leggere è la Bibbia il libro che contiene l'interpretazione la chiave E qui e di la Pira all'intuizione ben prima del Concilio di una Bibbia letta nella storia e di una storia indagata delle correnti profonde alla luce della parola di Dio In questo La Pira era un fedele score contatore dei testi biblici dei profeti specie del defunto risaia E recepiva dai profeti l'affermazione di un dio signor ed è nella storia Del resto carrambata grande teologo protestante oppositore del nazismo che non aveva alcun contatto con la Pira diceva che i due poli dell'esistenza del cristiano sono la Bibbia il giornale la Bibbia e il giornale Permettetemi una citazione di la Pira sulla storiografia del profondo dice la storie umane agitate in superficie Ma ci sono grandi e misteriose e correnti bisogna saperli individuare queste la funzione della cultura il politico agli occhi fissi alla superficie E non vede trova il ragionevole quello che ha affermato Paolo sesto cioè come l'Utopia sia di destinate a divenire storia e come la storia la fine si debba render all'Utopia dico subito Che sono impazzito nel cercare la citazione di Paolo sesto Ma la Pira aveva una sua capacità Di citare il riformulare e anche di annettersi autori pensieri dottrine figure creando insieme un mix di grande efficacia Perché La Pira Con gli ebrei succo e poi collocava in una visione una visione Direi di un universalismo tomista e dantesco Nel sessantanove Paolo sesto diceva che uno dei maggiori fatti del Concilio sono i segni dei tempi questa locuzione segni dei tempi significa interpretazione teologica Della storia contemporanea e concludeva il mondo per noi diventa libero L'idea la Biljana Il mondo La storia del mondo come il libro e il libro di rapine piano Nel suo libro il cardinal Bassetti si chiede ma che rimane di la Pira oggi Viene da chiedersi perché è stato illimitatamente recepito no al cattolicesimo italiano sussidi settori democristiani Fanfani in cui vedevo un personaggio che poteva fare la storia bronchi Mattei Finanche a Romano scettico Andreotti amico di Ottaviani convergevano sul dialogo interreligioso su alcuni aspetti E poi in fondo la Pira Non volle mai farci un'organizzazione attorno a sé Il cattolicesimo fiorentino nelle sue istanze diocesane quello italiano non hanno recepito la sua eredità dopo il Concilio e mi son tornate alla mente le parole drammatiche Di don Milani a carico al Flori tra Se lei non mi onora tutto il mio apostolato apparirà come un fatto privato qualcosa di simile a un opera di un pastore protestante Non fu così tragico per la Pira ma fu un tragico non fu certi funerali del sindaco furono un'apoteosi di popolo Io non ci sono stato ma mi ricordo che il camaldolese padre già bagni che il cardinale conosceva bene reduce da quel funerale che lo colpì molto mi disse in modo un po' Che mi sconcerto ti auguro un funerale come la vita nessuno mi aveva mai augurato un funerale io dissi il problema è tanti non come E Benelli a quel funerale disse che era l'arcivescovo non si può capire la Pira se non sul piano della fede Però perché il cattolicesimo italiano erede naturale di la Pira non loro ci non loro ceppi la domanda non va fatta solo alla pira ma va fatta la Chiesa italiana A tanti suoi settori il cattolicesimo attento all'intreccio tra marxismo e cristianesimo magari l'orizzonte utopico rivoluzionario considerava La Pira troppo democristiano troppo Fede il come si rivelò nel caso dell'Isolotto di Firenze Nonostante la Pira non avesse un buon giudizio ONU femminismo sul cardinal floridi Firenze ve lo ha ricordato anche l'altro ieri Don Gualtiero entrò con floridezza nella parrocchia fu fischiato mentre ricordava UPI episcopus IP Ecclesia e Balducci non entro Ma perché i vescovi non lo recepire la Ma la Chiesa post conciliare punta sovente a un ammodernamento interno strutture che erano ancora forti Alla revisione della catechesi della pastorale dei sacramenti nonostante parli di evangelizzazione promozione umana Quel convegno fatto un anno prima della morte di la Pira Diciamo io vorrei usare è una forma a nel cattolicesimo c'è una forma di neutre ride intimismo Mutuo questa parola dal blitz terreni Ne ho dedito intimismo che vede la chiesa al centro Quindi il clero gli organi di partecipazione la lotta tra correnti ricordatevi quella fra i cattolici della presenza i cattolici della mediazione che poi io non l'ho capita mai è un mondo in cui gli MD rinvio non contenere al Centro laici cattolici Presa anch'io pensanti come la Pira eccetto i democristiani che soldi e servono Ma è meglio avere tanti laici nei consigli pastorali e via dicendo E qui si vede la differenza tra Elia della Costa che non temeva il confronto con il vulcanico la pittura La differenza tra Dalla Costa e vescovo in più post conciliari più timidi contestati preoccupati della loro centralità La Pira uomo di preghiera e di battaglie storico politiche e di civiltà Non era consono alla Cei di Urbani di Poe ma una conferenza sempre più strutturata che poi con il carina Ruini vuole essere il motore trainante di un cattolicesimo Complesso Così il suo messaggio scivola mentre viene ricordato valorosamente dalla Fondazione la Piredda agli amici Ma non tocca clero laici Vesco qui poco interessati a una figura che gettava nella grande storia Il cattolicesimo mentre la Caritas parlava molto di territorio o si discetta va di orizzonte diocesano No la Pira non parlava l'Ecclesia lese La Pira colloca l'Italia e la Chiesa nel mare aperto della storia E ne individua la rilevanza questo non interessa molto vescovi e cattolici perché un cattolicissimo neutro inventino Che poco coglieva la sfida di una chiesa nella storia si accomodava nell'irrilevanza Molto congeniale a un'Italia timida nella guerra fredda e poi soprattutto tanto introversa nella transizione dopo l'ottantanove nella cosiddetta Seconda Repubblica Era un cattolicesimo che distaccato si dalla DC ha voluto conservare un modello di influenza politica indiretta teorizzato e praticato poi In maniera alla grande dal cardinal Ruini La Pira non era un uomo di influenza ma era un uomo divisioni Uomo d'azione Secondo una visione ardita imprudente Se ben comprendo ma mi corregga cardinale l'operazione che il cardinal Bassetti ha sentito di dover fare per fedeltà alle sue radici è stata riconnettere la Pira alla Chiesa italiana guardando il Mediterraneo con Bassetti La Pira e tornato in cattedra anzi è salito in cattedra per la prima volta nella Chiesa italiana Come di solito spesso nella Chiesa si sale in cattedra più da morti che da vivi ma questo è stato l'operazione del cardinal Bassetti mi sembra poi mi corregga Se non fosse stata questa non avrebbe pubblicato un libro proprio mentre si accinge a lasciare la Cei e siamo cui a dirgli di eminenza la simpatia per la carica di umanità evangelica e anche Fiorentina Nel senso denso delle parole quella carica che ha introdotto in un ministero in un'istituzione che non avevano proprio queste caratteristiche Il libro e significativo fin dal titolo il pane e la grazia la profezia di la Pira per la chiesa del mondo di oggi E sono molto d'accordo con le parole dette nei saluti che questo convegno suggella l'accoglienza di la Pira Nella Chiesa italiana una transizione che il cardinale non ha imposto ma proposto Proprio creando della Chiesa italiana un clima fraterno e sereno in cui il professore poteva parlare E la Pira ancora oggi Dice a chi pensa la Chiesa fuori dal mondo chiusa nel suo mondo che la Chiesa in Europa che la Chiesa nel Mediterraneo e che il mondo ha bisogno della chiesa E che ha bisogno di donne e uomini di chiesa che siano nella storia E da la Pira se nello spaesamento di oggi come cittadini italiani e come cristiani Da la Pira se lo spaesamento di oggi vogliamo superare doppi diamo ripartire perché la Pira non solo è un profeta ma è un realista parte dalla collocazione geografica del Paese e dalla cattura di una chiesa Legata al ministero di unità del Papa Vorrei dire La Pira è stato un laico responsabile e non un clericale laico La Pira è stato sono d'accordo con quanto è stato detto la più grande personalità cattolica della seconda metà del Novecento un visionario pre conciliare e un testimone del Concilio Dalla Costa intuì la sua grandezza e Ottaviani del Santo Uffizio volle spezzare La l'alleanza tra la dalla coste Lapi lira ritenendo che Firenze sarebbe divenuto un laboratorio di pericolosi progressismo Ma chi è pericoloso nel settantaquattro La Pira referendum sul divorzio prese la posizione della Cei a differenza dei cattolici democratici Lo stage o Floris tra il quale però apparteneva a un altro universo antropologico Fu un clericale per la destra e il borghese con volgarità lo ricordava settimanalmente Fu un ambizioso banditore carismatico per buona parte dell'episcopato l'espressione di più dodicesimo La Pira era un clericale per gli uni un laicista carismatico un protestante per gli altri Per usare l'espressione del cardinal Ottaviani che non era dovuta alla penna del cardinal Ottaviani ma da don De Luca don De Luca chiamava La Pira un il nostro Fidel Castro povero La Pira Che non aveva mai toccato una arma Diceva La Pira non serviva la Chiesa Massenet serviva Ma delle sue imprese Non è così Cardinale La Pira ebbe solo lui la responsabilità e si andavano a buon fine era convinto che il frutto ricadesse sulla Chiesa Durante un viaggio nel Cile di Pinochet esce diceva un'inquieta Marcella Grisenti Marcella dirigenti amica di Dossetti E e via dicendo Marcella noi si va avanti così senza paura la Chiesa lo sa anche lui sì ha ragione La chiesa è d'accordo ma non ce lo dice in ogni momento Come laico e sindaco fece di Firenze una città sul monte Firenze Senza fare proprio i conti con Luís Dimentico in parte chi fu che chi full attira che fu la Pira a farle ecumenica nei grandi incontri e non fu Firenze a fare la pigra Io lo ricordo spesso ai nostri amici fiorentini e spero non si abbiano a male sulla pira fare Firenze e non fu Firenze a fare la Pira lo dice Mario Luzi Ricordate la Pira legò alto i pensieri Stellone forte la notte in Aston le sue bandiere di pace la città degli ardenti desideri che fu Firenze allora Non si può accennare Al senso storico di la Pira senza dire una parola sulla sua preghiera Ma la sua era una preghiera Di grande concentrazione ma nella vita ricorda Mario Camagni che a un certo punto cedette a Dossetti e si ritirò con Luís nel silenzio di Monteveglio ma dopo due giorni scappò E disse ho avuto un senso di liberazione Era aperto al mondo fu un uomo di preghiera profonda e la sua preghiera fonti un po'geografica Perché era un'intercessione sensibile ai dolori dei popoli della povera gente ma anche molto attento ai luoghi di preghiera ai santuari ai compagni della preghiera Due erano i grandi compagni della preghiera le monache e i poveri Le monache Le monache di clausura in quegli anni per conciliari vivevano una condizione dura fuori dal mondo invece turisti e poco abitabili monasteri freddi Obbligate a pregare in un latino che non avevano studiato Spinto dal devozioni diciamo Mi rifaccio a un'analisi severa ma secondo me Giusta del padre calati E invece la Pira con le sue lettere le gettò al centro della storia spiegava le monache i grandi eventi E diceva credo nella forza storica della preghiera le monache furono le compagne della sua preghiera che coinvolgeva nelle sue analisi geopolitiche E poi i poveri Ebbero grande spazio Nella vita di qualcuno che non temeva toccarli il suo era lo spirito del Vangelo ma anche Dio SNAM fondatore delle conferenze di San Vincenzo non solo la solidarietà ma la preghiera con i poveri Che con la Bibbia credeva arrivasse all'orecchio di Dio Basta andare A San Procolo E vedere quella messa Balducci la definisce una corte di miracoli E qui poveri erano coinvolti nelle sue preghiere per il Vietnam per Mosca E poi non debbo parlare del ruolo dei poveri nella vita di la Pira Balducci afferma La comunità dei poveri fu per quarant'anni il luogo di verifica della validità delle sue scelte il suo punto di osservazione del mondo e della politica Per me Balducci non si sbaglia Non so cosa dirà Bruna Kamayali ma mi sembra che non si sbaglia E concludo dolcemente sull'uomo di pace In tempo di guerra fredda di intense propagande contrapposte pratico questa storiografia del profondo un misto di aderenza alla geopolitica Di intuizioni visti spiritualità Cuesta Longwy do a individuare un Grandis e ignoto fatto di ponti e non di muri Quindi oltre la guerra fredda L'integrazione della Cina L'inserzione dei popoli dei colonizzati nel mondo la pace tra Ibra e gli arabi e continuo Il suo era il mondo di pace era l'ecumene Nel senso greco della parola la casa dove tutti abitiamo non un mondo che pochi dominano e in cui troppi confliggono Il suo sogno era una civiltà ecumenica Non nel senso tecnico di ecumenismo ma nel senso pacificatore E individuava le correnti profonde verso l'unità dei popoli quindi movimenti da stimolare a cui allearsi quello che succedeva nel Terzo Mondo Hanno bisognava allearsi E bisognava trovare i nonni interlocutore lo spazio il punto di unità Per creare dialogo il suo segreto del dialogo era risentirci una famiglia unica ecco il punto di partenza di ogni dialogo però non era un ingenuo pensava politicamente con acume psicologico Ma ci voleva un soggetto su cui appoggiare i suoi progetti La Pira cerca posso usare il termine un po'brutale di vendere i suoi sogni a interlocutori e il ministro degli Esteri e Fanfani Ma soprattutto l'individuo in Europa In una lettera Andreotti del settanta scrive Bisogna costruire una terza tenda tra le due tende di guerra NATO e Patto di Varsavia una terza quella della pace e costruire in Europa e in Italia dove c'è la sede Di Pietro Questa non è poi sia è storia di oggi e di domani E qualcosa che ci fa riflettere anche nella condizione in cui oggi ci troviamo La PA La Pira ha un'idea dell'Italia Quell'idea che a noi è mancata negli anni novanta e d'inizio secolo quando il paese del Centro Robert Tito nella globalizzazione nelle crisi interne L'Italia per lui deve avere un ruolo nel Terzo Mondo e appoggia processi di indipendenza come quello dell'Algeria E la DC pensa Può dare un'impronta al Paese distaccandosi dei pezzi dai partiti laico liberisti E facendo dell'Italia un centro di immense capacità spirituali e politiche culturali economiche capace cui il punto di attrarre a sé le nazioni del mondo attrarre approfittare del vantaggio dell'Europa e dell'Italia per attrarre E attrarre in una grande famiglia L'Italia è nel Mediterraneo primo dossier geopolitico la pigliano quel Mediterraneo asse civile religioso a cui deve gravitare il nuovo Cosimo delle nazioni E qui permettetemi di dire La Pira ha un grande debito e una grande capacità di Osimo Orsini Con la coltura francese lui ma segnò nell'Islam monologo L'idea su tua dell'unità del della rapporto tra le tre religioni come prigioni abramitiche la rivista il Tibet dichiararne venne oggi dimenticata figura come di Lubac sugli Isac il presidente senegalese sangue oro Olivier limone C'è poi il dossier tra ebrei e arabi e fin dagli anni cinquanta Luís viaggiò Israele Giordania Egitto Tunisia accolto come amico Non praticava la doppiezza ma aveva la capacità di essere amico degli ebrei luglio fondatore delle amicizia ebraico cristiane amico degli arabi Luís che portò il sultano del Marocco Mohammed quinto A Firenze Luini interlocutore di Nasser mentre Nasser era considerato una peste dagli inglesi ed ai francesi Dal cinquantadue organizzò a Firenze i convegni per la pace e la civiltà cristiana e li colpiva la presenza del sindaco di Mosca E di una Pechino con cui non esistevano relazioni diplomatiche Ponti non solo con l'ex ma ovunque Segno Che ricevette Il discorso segreto primo occidentale di Krusciov sulla destalinizzazione Ma scriveva nel cinquantotto non era un illuso questi briganti come Crush offre Mao Tze Tung noi dobbiamo avvicinare l'IRI guardarli con fede in sicurezza negli occhi briganti ma non da sfuggire Ancora oggi mi fa impressione in questo mondo povero divisioni la visione di la Pira Mi fa impressione e mi fa impressione questa idea motrice dell'attrazione che vuol dire per i nostri Paesi un'ammissione nella storia Negli anni settanta Ma Mario Primicerio lo sa meglio di me si impegnano per la fine del conflitto in Vietnam e poi temeva che la logica dello scontro si impadronisce anche della chiesa Oltre che dell'Occidente La Chiesa un mandato costruire ponti ovunque per le nazioni le colture i reggini le religioni scrive a Paolo sesto in quella corrispondenza meravigliosa che tu hai citato che anche il sindaco ha citato L'elezione di Montini suo amico e protettore All'epoca di più dodici rappresentò in qualche modo l'affermazione delle sue visioni con Montini si dava del tu Con Paolo sesto la Santa Sede operò per il dialogo nel sviluppò un impegno con i nuovi Stati indipendenti non più schiacciata sull'Occidente La fitta corrispondenza del professore con il Papa Mostra la convergenza abbattere i muri e costruire i ponti è la frase la Viridiana che noi abbiamo scelto per intitolare con D'Angelo in volume sulle lettere al Papa Però Montini aveva una visione di governo vaticano sua particolare e non utilizzò il professore che pure aveva tanti contatti dell'Est e nell'opera diplomatica che invece volle fosse condotta dalla diplomazia ecclesiastica in fondo anche lì Non c'era troppo spazio per laici creativi come il professore e si legge un'amarezza nel professore Che continuamente lanciava idee al Papa scriveva addirittura propone un nome per Segretario di Stato Quel dell'acqua che Paolo sesto non volle esce il servizio Ma La stima e l'amicizia di papà non vennero mai meno come mostrò con una splendida lettera autografa così personale piena di ricordi nel settembre settantasette Mentre professore si spegne ma questo era anche Montini con la sua grandezza e il suo incredibili autocontrollo e vorrei dire la sua auto crocifissione in uno stile in uno stile che considerava lo stile del Papa Intini dice bisogna che mi renda conto della mia funzione la mia posizione è unica Costituisce un'estrema solitudine mi dà le vertigini sono una statua sopra la Puglia del Duomo E questo era il sentire di Montini e così si spiega anche la grande amicizia con la Pira ma il fatto che tutti certe operazioni erano sale riservate alla diplomazia ecclesiastica Diversa era la visione di un Silvestrini Sottosegretario agli Esteri vaticano che diceva parlando di un diplomatico vaticano di grande responsabilità dell'epoca Lulli per principio non fa niente di rischioso si muove solo suo ordini loro sono un po'come i carabinieri se il generale ha paura nessuno rischia e poi diceva dissi io ho un'altra idea di diplomazia salvo la fedeltà della chiesa bisogna percorrere le vie del possibile cercare e ricerca ma la Pira aveva capito e comunicava i suoi amici Con gioia travolgente e anche con sofferenza che era cominciato un'età nuova un'età negoziale che letta di un mondo così grande con armi temibili Letta negoziale del dialogo e dell'incontro Io mi scuso molto altro avrei dovuto dire e non lo dico ora Ma voglio solo sottolineare quanto La Pira pareri ai nostri tempi e ci aiuti a guardare il futuro E per questo ringrazio di nuovo il cardinale perché lo ha restituito con piena dignità alla Chiesa italiana che può leggerlo e al nostro Paese alla cultura italiane alla politica Che può leggerlo studiarlo e forse cominciare un po'a partire dalle visioni e non dalla cronaca concludo Con un poeta che non è Mario Luzi Gino Del Monte Dopo la morte di la Pira scrive oblique spezzate appariranno a noi ne richiede la storia non attese che le leggervi dritte con l'occhio chiaro del povero Codesta scelta ti precedette dare molte pagine da Annette parole da fuochi di Rovereto dalla scuola dal del mondo che ammassati nell'uomo per quel giorno che ha troppi fautori di morte Parve un infantile follia no la tua non era infantile follia grazie per la vostra Grazie Grazie professore davvero per queste sue parole così illuminate e così illuminanti Lo notavamo anche all'inizio il magnifico rettore oggi in sala ci sono per fortuna tanti giovani lei ci ha lasciato tanti e spunti ha raccontato tanti fatti tanti aneddoti ma soprattutto è stata veramente una testimonianza vera forte e sono assolutamente convinto che queste sue parole rimarranno ben impresse nelle menti di tutti noi grazie davvero il tempo corre veloce allora vedo che i relatori del secondo Pannella sono già qui sul palco lascio la parola al moderatore il dottor Marco Tarquinio il direttore di Avvenire Per grazie dottor Tittarelli bande Nuti tutti grazie per questo invito per poter partecipare anch'io a questa occasione che di riflessione E di saluto Grandi figure quella di Giorgio la Pira che al centro di questa nostra riflessione lo sarà anche ora palle che sono chiamate a moderare e a qual Piero Bassetti vescovo cardinal di Santa Romana Chiesa Studioso di la Pira E da mesi dente dal sei mio editore di riferimento in questi anni a guidare del quotidiano avvenire Mi permetto di dire un padre un amico le due cose insieme che non sempre vanno d'accordo ma lui anche questa ha dimostrato che possono andare insieme Ha detto Andrea Riccardi poco fa che gli omini di pace hanno sempre nemici In questo tempo ce ne stiamo rendendo conto un po'tutti Ma loro non lo diventa cioè entro la fine non è mai diventato nemico di nessuno E accettano paradossalmente di frequentarli nemici Contando Sul fatto che l'inimicizia che alla radice di ogni guerra alla fine si estingua Sono tante le strade per riuscire a farlo anche in questi tempi difficili viviamo troppo ripensare un po'la storia che Giorgio la Pira attraversate la quale lasciato il segno E le sue relazioni le fonti a cui si abbeverata e le esperienze che la nutrito che ha verificato e amplificato e ampliato Può essere davvero utile anche a noi che viviamo l'attuale temperie Michele Marchi che è un profondo conoscitore nella storia politica francese e insegna storia contemporanea sa di Bologna Può aiutarci a capire qual è questo tratto come già emerso dalle cose che abbiamo sentito un tratto decisivo della biografia di Giorgio la Pira Il suo rapporto con il cattolicesimo sociale francesi la sua versione dei poveri non è una passione Academic astratta incarnata e abbeverata da interlocutori grandi intellettuali Uomini e donne d'azione che tipo di rapporto Stato quali suoi interlocutori e questo lo affidiamo A Michele Marchi A lui la parola Bene io Tutte tutti ringrazio soprattutto il cardinal Bassetti non mi dilungo in altri ingrassa menti perché il tempo a nostra disposizione è breve e quindi vado subito Esatta quindi cerca di mantenere il ritmo vado subito al punto vorrei diciamo così rispondere alla sua domanda muovendomi su tre punti fondamentali Davvero molto brevemente che insomma il primo di questi si richiama in maniera importante alla bellissima alberata bellissima lezione del professor Riccardi quando dice che la pire statore introdotto nel cattolicesimo italiano da dal cardinal Bassetti E quindi Anticipo insomma anche un po'credo una provocazione io credo che il la Pira vi sia un vocazione sociale del cattolicesimo in questo credo che per me sentire la provocazione la Pira sia molto francese nella sua definizione di cattolicesimo sociale Partirò da una da una definizione di cattolicesimo sociale così come orridi Pasi era il presidente della associazioni cattoliche dell'AgeNaS Frances tra il mille ottocentonovantanove mille novecentoquattro così definiva i cattolici sociali Diceva sono sociali non Allo stesso tempo che cattolici non ho mai Antonio Sono sociali perché cattolici perché nell'essenza stessa del cattolicesimo integrale che si irradia l'idea sociale nella sua pienezza Non è una escrescenza della dottrina e al contrario la sua naturale germinazione ecco io credo che questa definizione di cattolicesimo sociale Band Si attagli sia perfetta per Giorgio la Pira Giorgio la Pira che peraltro aveva fatto completamente sua Una considerazione andiamo ancora indietro nel cattolicesimo sociale francese andiamo a Frédéric osanna mandiamo al fondatore della Società di San Vincenzo De Paoli La Pira fa sua una citazione fondamentale quando Dunham dice la questione che agita oggi il mondo attorno a noi è una questione sociale E la lotta di quelli che non hanno niente e di quelli che hanno troppo e lo scontro violento dell'opulenza e della povertà che fa tremare il suolo sotto i nostri passi ecco io penso che questo sia il primo punto la vocazione sociale del cattolicesimo di la Pira Vi è poi un secondo elemento che voglio sottolineare ed è l'incontro tra La Pira in mare i tempi lo lo dirà lo lo stesso La Pira Lollo scriverà anche lo stesso La Pira siamo uniti da San Tommaso d'Aquino pagherà E l'essere umano il valore della persona umana che costituiscono la preoccupazione principale di la Pira e di Maritain Il valore di un sistema politico e sociale dicono ha origine dal posto che l'uomo occupa nella gerarchia delle cose dei lavori e dei valori Per la Pira come per Maritain ogni civiltà come punto di Federici alimenta una concezione dell'uomo E la persona che per la Pira fini propri che non si esauriscono i fini sociali e né i fini statali Mi permetto di citare prima sono stati ricordati i dieci numeri della rivista principi dal gennaio del trentanove al febbraio del mille novecentoquaranta Scriveva La Pira appunto nel trentanove la vocazione spirituale di ogni singolo uomo non può essere distrutta o assorbita da una ipotetica vocazione collettiva non per il proletariato operarla Raffa o per lo Stato Dio mi ha messo al mondo ma per sviluppare nella mia vita interiore e nella mia relazione la chiamata Santa alla verità e al bene Ecco il punto di incontro però andando ancora in profondità Nel nel rapporto tra la Pira e Maritain e anche mi permetto in una e qui riemerge ancora la vocazione sociali in una sorta di quasi mi permetto di dire anti partiti Isma'critica alla dimensione partitica la dimensione del cattolicesimo politico un po'come lo intendiamo nella declinazione nazionale italiana E poi trova un punto credo tre due mila on Maritain come La Pira nel tema dell'Europa e della pax cristiana Questa pax cristiana fondata sul principio della fraternità e della cooperazione Entrambi mi pare che credano in un'Europa in grado di unire e non di unificare non viene una dimensione forte istituzionale in questa logica Europea in la filiera E qui mi collego al terzo elemento diciamo così francese nella sua bellissima prolusione Andrea Riccardi ha citato tanta Franza intellettuale c'è anche una Francia politica rispetto alla quale l'appigli era scrive mantiene contatti è la Francia del generale de Gaulle sono è il grandissimo epistolario tra La Pira ed è gol Quando La Pira scrive la prima lettera del nel minore centocinquantasette il tema la guerra d'Algeria del gol deve ancora ritornare Alla guida del paese deve essere ancora al maggio del mille novecentocinquantotto cosa c'è però se andiamo in profondità Nella suo connettersi nel suo tentare di entrare in connessione con regola mio parere sono due elementi che fanno ancora riferimento Al cattolicesimo sociale che tenta di farsi politico Se il cattolicesimo da sociale si declina nel politico deve secondo la Pira fare due cose superare da un lato l'egoismo capitalistico e dall'altro denunciare i sistemi i limiti del sistema collettivista e qualora la terza forza sciarpe con e la terra Mavilia ecco allora la vocazione della Francia gollista come strumento di diffusione della cristianità ecco allora il passaggio della guerra di Algeria che il generale de Gaulle deve portare a compimento deve Ottenere portare all'indipendenza L'Algeria Per certi aspetti quando nel novembre del sessanta la Pira scrive a tegole parla dell'Algeria come e cito una palla al piede della Franza che impedisce la Francia di assumere il ruolo che le spetterebbe nel Mediterraneo sembra un po'di evocare remoto Aron che da un punto di vista assolutamente non cattolico e non da osservatore del cattolicesimo politico porterà degli argomenti di politica economica di politica di potenza dicendo la Francia deve liberarsi Dell'Algeria ecco allora che una volta di Berat assi del far bello delle e concessa l'indipendenza Nel marzo del sessantaquattro La Pira parlerà della missione mondiale della Francia e mi permetto di dire vi è quasi un gollismo la pie'Rigliano nel giugno del sessantacinque parlerà di un vero e proprio momento dei gol perché de Gaulle secondo la Pira Può essere e il centro di quest'ottica che vada al di là della guerra fredda perché de Gaulle e intanto ha più volte definito la guerra fredda una parentesi Un momento che avrà una sua fine ma perché de Gaulle il e la Francia hanno riconosciuto per primi la Repubblica popolare cinese ma perché decolla ha fatto la pace con alghe con l'Algeria perché de Gaulle e viene considerato con una certa simpatia nel terzo mondo Per certi aspetti però De Gaulle e si muove dentro al bipolarismo invece La Pira voi lo vorrebbe rendere colui che supera il bipolarismo e in questo senso vero mi mi avvio alla conclusione vi è una un grande sentimento di tristezza quando nel mille novecentosessantanove rigori esce dalla politica poi nel mille novecentosettanta Morirà e La Pira scriverà scomparso De Gaulle si è reso vacante il posto attrattivo ed è quindi varante della politica mondiale Insomma sembra nello spazio della guerra fredda non esservi più un ruolo per questo cattolicesimo sociale che tenta di farsi politico violo no insomma una una risposta definitiva per questa mi permetto solamente di chiudere con un'altra tacitazione di la Pira quando dice E in realtà la vocazione cristiana è una responsabilità che obbliga a spendersi senza riposo né sosta per gli altri io credo che in questa vi sia la forte vocazione del cattolicesimo sociale di la Pira grazie Grazie già altra professor marchi gli abbiamo chiesto dei suoi interlocutori le abbiamo trovate anche forse inaspettati per molti di quelli che ascoltano ma gli uomini di base quelli che pensano la base son capaci trovare compagni di strada degli andanti che fa angolo vanno a lungo lo stesso cammino anche se vengono direzioni diverse però con giurano magari adesso di che possono essere convergente e questa è un'altra delle azioni buone anche per il nostro tempo certamente continuiamo a ragionare con una studiosa Bruna Bagnato che ordinario di Storia dell'azione internazionale l'Università di Firenze da Firenze di la Pira Che delicata molto a sua volta lo studioso del della politica estera italiana del secondo dopoguerra Con riferimento a rapporti sia con la Francia sia con i paesi dell'Africa del Nord francofona questo ci aiuta A spostare lo sguardo da da relazioni verso nord di la Pira acque verso sud no l'altra un'altra delle dimensioni fondamentali dello scooter dello sguardo dell'azione di Giorgio la Pira e alle vorremmo chiedere di aiutarci a entrare dentro quella straordinaria avventura sono stati che continua l'abbiamo sentito dire anche per iniziativa del del cardinal Bassetti I gradi da dimensioni mi Ferrania di dialogo che è una dei tratti importanti è un'invenzione di capitale delle prove E perché ancora oggi possono Essere decisivi si continua a ripetere che siamo nel tempo in cui il baricentro del mondo si sposta molto più abbienti a oriente il lago del due mila secco il millennio in cui siamo il Pacifico Eppure son tante cose che ci stanno venti avvenimenti prove sfide stiamo affrontando che ci riportano a a a ruolo Cucciari e del Mediterraneo Tra la vecchia Europa un'Africa in crisi riuscita Cassino rabbiosa E complessa ma disarmata allo stato almeno nei nostri confronti La Pira guardava lontano sapevo che c'era una relazione potente professoressa Bruna Bagnato Grazie io sono di Firenze e il cardinale Bassetti Firenze nel febbraio di quest'anno poco prima serviti quattro febbraio proprio per parlare dice qui divide mediterranei della centralità del Mediterraneo Poi sappiamo che siamo stati distratti Nastri Faccio un esiliato tanto anche il periodo in cui la Pina è stato attivo nelle relazioni con Mosca quindi c'è anche una cernia proprio Bisogna concentrarsi sulla sperma getto io devo partire da una premessa in realtà i relatori che mi hanno preceduto mi aiutano molto in questo senso E la professoressa giunti ha parlato delle tante biografie di di la Pira io mi riferirò in questi pochi minuti soltanto al piramidi terraneo Poi ci sono molte cose che sono state dette dal professor Riccardi che posso dare quest'contate perché sono pienamente condivisibili io vorrei concentrarmi quindi su alcune parole chiave forse che ci aiutano per capire qual è il senso dei colloqui mitica Errani Perdonatemi ma io di lavoro faccio la docente e quindi mi rivolgo ai giovani e i giovani posso anche non sapevi proprio di che cosa stiamo parlando il giusto per metterli da qualche parte il colloqui mediterranei piccolo che mi dite rami si svolgono fra il mille novecentocinquantotto e il mille novecentosessantaquattro La Pira Milic ricordo a tutti è nato nel mille novecentoquattro ed è nato a Pozzallo in Sicilia forse anche la latitudine è aiuta A comprendere il senso del Mediterraneo per La Pira cioè il la Pira è un uomo mediterraneo non solo perché nato lì non so Perché si è formato dica all'estremo sud italiano diciamolo pure nasconderlo saldatura però siamo allestiremo assolutamente all'estremo sud Niente insomma poi ci sono le isole minori Quali sono qual è l'idea che sta alla base del decollato mediterranea occorre far dialogare Le civiltà che si affacciano nel Mediterraneo grazie al fatto che possono partire Dalla a dalla facilità connessa a far parte di un'unica famiglia famiglia apre antica cioè bisogna far tornare a essere il Mediterraneo il lago di Tiberiade il Mediterraneo ricordo è per definizione Una un un passaggio di dialogo o meglio un passaggio di incontro che può essere il dialogo ho scoperto E qui arriva alle parole chiavi parole chiave Primo prima parola chiave nemico la parola nemico per La Pira non esiste Vale a dire anche con e le realtà politiche più disomogenei occorre è necessario parlare nel Mediterraneo ci sono realtà disomogenea anche al microfono più vicino Ok Ci sono realtà disomogeneo così a maggior ragione sto pensando a ai miei colleghi quando si parlerà dell'Europa dell'Est è chiaro che l'idea è quella di costruire ponti mai punti si costruiscono col dialogo E il dialogo non si può che costruire con qualcuno a cui si riconosce la possibilità di essere un interlocutore Quindi parola nemica vietata nel senso che il nemico la figura del nemico estranea pur cosa dalla dall'azione di la Pira Secondo elemento ricordavo i colloqui mi dite danni si svolgono dal cinquantotto al sessantaquattro diciamo che quello che ha riscosso maggiore attrazione anche i servigi storiografica e il primo quello dell'ottobre del mille novecentocinquantotto Perché ci sono state delle diciamo degli incidenti delle turbolenze nel corso del colloquio e poi perché ci sono stati degli strascichi piuttosto importanti Sul piano delle relazioni fra l'Italia e la Francia E qui potrei accogliere lassiste che mi è stato dato da Michele preparati decolla non parlerò più decolla E in realtà La Pira fin dal dalla dal mille duecentocinquantasette e con maggior vigore fin dai primi mesi del mille duecentocinquantotto sostiene la necessità di fare appello a decori Non lo fa soltanto soltanto nel pellegrinaggio a Lourdes ma lo fa praticamente concretamente rivolgendosi ai suoi interlocutori ai suoi interlocutori francesi e questi interlocutori stanno benissimo quale favore De Gaulle incontra per la Pira tanto da arrivare a chiedere alla pira se può in qualche modo preparato il terreno come alle gerarchie cattoliche per il momento in cui decori arriverà al potente cioè preparare il terreno di modo che accolgano con favore l'arrivo di decoro è gli anni cinquantotto sessantaquattro sono anni in cui oggettivamente il Mediterraneo è una regione centrale per gli equilibri bipolari sono gli anni in cui la guerra fredda si è spenta nel continente europeo si è trasferita in Africa o meglio si è trasferita tra spedita lungo un asse che è quello che Sepa che taglia orizzontalmente il mondo Che ha a che fare con la tematica dello sviluppo che proprio in questi anni Emergerà come con prepotenza come una tematica come un'emergenza planetaria quindi l'idea di di convocare colloquio mediterranea non è come dire una sorta di forzatura di la Pira il Mediterraneo davvero eh centrale Altro aspetto la concretezza La Pinardi da sempre guardate che e io non voglio essere considerato un sognatore non voglio essere considerato un ottimista cioè non è soltanto spes contra sperma La piena lo dice continuamente io non sono così io lavoro nel concreto il foglio lavorare nel concreto e cosa da da dove nasceva oltre che dalla fede la presunzione se vediamo che di La Pira che i suoi atti potevano essere concreti Dal fatto che la guerra era impossibile quindi la pace era inevitabile Cioè i cambiamenti che rettili della natura stessa del conflitto rendevano la pace inevitabile la pace però non nasceva spontaneamente per una non guerra no occorreva costruirla Questa era la forza del messaggio di la Pira L'ultimo punto su cui vorrei vorrei tornare in realtà di facendo peggio a quello che diceva il il professor Riccardi professor Riccardi ha parlato appunto di ottimismo però appunto e lo stesso e lo stesso La Pira a negare che il suo sia un semplice ottimismo I professori Riccardi ha usato un'espressione meravigliosa che le ruberò professione e cioè la preghiera geografica perché è vero E Da pira articolava alle situazioni che pure eh confluivano in una unitarietà di ispirazioni su vari orizzonti geografici Il mondo la casa dove tutti abitiamo è vero è il i grande discorso di di La Pira cioè un discorso oggettivamente onestamente e in modo lungimirante ecumenico E poi diceva eh citando un po'commenta il professore Riccardi briganti non nemici si può parlare con Krusciov così può parlare con i vietnamiti si può parlare con con gli arabi a maggior ragione si può parlare con il sultano del Marocco che viene accolto con grande dispiego anche scenografico a Firenze nel gennaio del mille novecentocinquantasette vi ricordo c'è questa c'è questa cosa che veramente la diplomazia francese non si capacita di come sia possibile è che La Pira riesca a portare il figlio e erede del sultano del Marocco cioè quello che diventerà fra un po'il in Rete il Marocco Hassan secondo Nel settembre mille duecentocinquantasette lo porta in pellegrinaggio alla Perna ma cosa che i francesi veramente per i precetti inconcepibile e possibile fra poter capire Mi mi vorrei fermare qui se Se forse ci sarà la possibilità di tornare anche con con domande ai non smussa se mi sta guardando ma più poteri in ragione No perché perché in realtà sto benissimo che i tempi sono cadenzati io sto temo di avere già superato i miei quindi ringrazio ringrazio gli organizzatori ringrazio per questa per questa a splendida iniziativa e passa la parola alla Benissimo morire Grazie La Abbiamo scaricato il microfono allora a questo punto cambiamo leggermente l'ordine degli interventi perché abbiamo un collegamento che dovremo fare fra poco vedere direttamente la parola al professor Rocco Ucci Per poi collegarci con collegamento dall'estero arrivarono cucce professore ordinario di Storia contemporanea a a Roma tre l'università di Roma Tre scritto tanto storia italiana storia russa storia sovietica Storia del cristianesimo in età contemporanea anche Lucio aiuterà a entrare in uno degli aspetti delle del magistero Politico e culturale di di Giorgio La Pira anche religioso Comunica sempre questo guardando proprio all'Estremo Oriente con l'Estremo Oriente da cui oggi tornano a spirare venti di guerra Che riaccendono il confronto in maniera durissima sullo stesso continente europeo comodità guerre novecentesca Drammaticamente in campo aperto tra gli chiediamo di aiutarci a capire qual è il rapporto con questi briganti come le ha definite andrà Riccardo ha già ricordato professoressa bagnata che erano di là dalla cortina di ferro ma che erano interlocutori seri Luís comunque necessari Cucci Finale per l'invito a questo a questo convegno io proverò accoglierà alcuni punti Alcuni nodi che mi pare emergano dal rapporto che Giorgio la Pira sviluppa con la Russia Che ha un rapporto fatto di relazioni di dialogo che Louis Tauran soprattutto a partire dal mille novecentocinquantaquattro Ma che è anche un rapporto culturale più antico come ha ricostruito Lucia Tonini fatto di letture già dagli anni Venti di suoi scritti sulla Russia e letture che hanno accompagnato il sua attenzione nei confronti di questo mondo Il primo punto che vorrei mettere in evidenza e che il rapporto di la Pira con la Russia almeno quello della relazione con l'Unione Sovietica dei rapporti con l'ambasciatore della lettera Crush of del suo viaggio a Mosca del cinquantanove è un rapporto che si colloca nel mondo della guerra fredda Nel mondo della contrapposizione bipolare che sappiamo sia stato una contrapposizione ideologico una contrapposizione strategico militare una contrapposizione politica il suo rapporto si sviluppa in modo particolare dopo la morte di Stalin e nel momento in cui la dirigenza sovietica lancia l'idea della coesistenza pacifica Ma credo che l'opzione di cui è stato già detto ampiamente di La Pira per costruire ponti per portare avanti il dialogo e per portare avanti il dialogo e costruire ponti verso quello che era fra virgolette il nemico almeno per molti Del tempo era siccome alcuni diceva hanno anche un poi ridendo lo il neutralismo di un utopista ma in realtà accoglieva un momento Importante della evoluzione della guerra fredda Perché la coesistenza pacifica lanciata da Crush offre i passaggi che avvengono tra il cinquantaquattro e il cinquantasei cinquantasei lo sappiamo E il ventesimo Congresso il rapporto segreto il sushi of sono i fatti di Ungheria ma in qualche modo sono il momento in cui si istituzionalizzata Il confronto bipolare e in cui coesistono antagonismo e dialogo perché la coesistenza pacifica è fatta di antagonismo e di dialogo E nel tempo dell'antagonismo c'è anche lo spazio per il dialogo non l'uno non esclude l'altro questo mi sembra il primo punto che volevo dire e ritornerò sul dialogo in conclusione è stato detto dal professor Riccardi di come La Pira elaborasse una visione dell'Italia di una visione dell'Italia lo stesso tempo direi nel mare aperto della storia e nel mondo sono due dimensione che vanno insieme ragionando sulla rapporto con la loro unione sovietica e quindi con l'Est europeo mi sembra che emerga un dato che fu non sempre DM Rilevato non dico riguarda la Pira ma generalmente sul ruolo dell'Italia perché nella sua visione d'Italia ponte lui essere spesso torna su questa espressione che era anche credo un'espressione di Fanfani nelle sue elaborazioni sulla politica estera chiaramente l'Italia un ponte sull'asse nord-sud cioè quello che la proiettava nel Mediterraneo Un ruolo che l'Italia come ponte tra Ovest e testa Non dico che riporta la geografia sua rappresentazione geografiche Alla carta geografica di Mercadante Italia sottoposta tra Ovest il teste prima della torsione delle carte geografiche di fine Settecento inizio Ottocento ritardi ricoprì collocano l'Europa nota danno la Russia fino allora North diviene sta e l'Italia in questa torsione diviene più più Sull'asse nord-sud ma Pozzallo si una delle punte più assoluto ma è molto orientata verso esterno è una proiezione verso il Mediterraneo orientale e quindi verso quel Quell'area che sappiamo fa sul Mar Nero che va verso verso la Russia allora credo che ci sia questa intuizione sul ruolo dell'Italia ponte anche tra Ovest e Est e non solamente da collocare nelle dinamiche della guerra fretta ma in una discussione che utilizzando la storiografia del profondo potremmo dire anche sa attrarre dal geografia profondo ecco se così si può dire e in questo senso credo che colga un elemento molto importante nel rapporto tra l'Italia e la Russia che una connotazione di questo rapporto ma anche in qualche modo una opportunità perché aumenta molto l'importanza che l'Italia dista da Mosca sicuramente in quel periodo ma credo non solamente in cui cioè che il rapporto tra l'Italia e la Russia Coinvolge necessariamente anche sente cioè non lo coinvolge dal punto di vista formale ma nella visione del relazioni Roma Capitale d'Italia ma allo stesso tempo è il centro del cattolicesimo cristianesimo occidentale la città del Papa evidentemente Roma vista da Mosca e l'una e l'altra forse prima l'altra e poi l'una e questa duplici dimensione di Roma e quindi questa duplice dimensione dell'Italia mi pare presente nella riflessioni tentativi che la prima porta male Il terzo punto che volevo sollevare riguarda l'attenzione che La Pira mostra al tessuto religioso del dell'Unione Sovietica paradossalmente L'età di Kush Hoffman è conosciuta come l'età del disgelo l'età della coesistenza pacifica ma ciò farà una leninista pure duro che voleva portare fino alla sua realizzazione i principi ideologiche nichilismo tra i quali quello della definitiva eliminazione della superstizione religiosa dalla società sovietica perché come lui annunciava Da lì negli anni Ottanta finalmente l'Unione Sovietica sarebbe entrata nel comunismo secondo quella che la progressione elaborata da Marx stesso Della rivoluzione c'è il socialismo E il primo ruscelli anche un Soriano è un periodo di recrudescenza della politica antireligiosa Soprattutto a partire dal cinquantasette cinquantotto c'è un primo tentativo nel mille novecentocinquantaquattro che viene fermato Per motivi legati alle lotte di potere All'interno della classe dirigente sovietica post staliniana ma dal cinquantasette cinquantotto Questa offensiva anti religiosa di Consorte si dispiega non nella maniera cruenta sanguinosa nella quale era stata portata avanti l'offensiva degli anni Venti degli anni trenta ma è un'offensiva comunque molto dura che utilizzando sistemi amministrativi restringe in maniera radicale quei pochi spazi che le Chiese aveva riconquistato negli anni della guerra nell'immediato dopoguerra ed era accompagnata da una campagna antireligiosa verbalmente molto violenta tanto che quando fa il viaggio cinquantanove a Mosca russo cioè il Presidente Comitato interparlamentare suo italiano pubblica sulla Pravda un articolo antireligioso molto volgare e La Pira prende carta e penna e scrive una lettera assai dura per dire lei non non con quest'articolo non dà ragione alla cultura del suo paese via di seguito tanto che in qualche modo il ministro degli esteri si scusa con con la ma questa sua insistenza sull'aspetto religioso Non nasconde La sua fede religiosa non nasconde La sua visione della storia russa nella quale l'elemento religioso a un'importanza molto rilevante Sharp sorpresi i suoi accompagnatori non nasconde una sua visione religiosa della geografia della Russia due una mappa dei santuari li vuole andare A Alla alla larga San Sergio resa in Sergio allora se la corte perché vuole omaggiare la tomba di San Sergio grande santo russo ma anche quella di Max impiego Massimo il Greco che era Monaco greco che era stato a Firenze da Savonarola prima di andare a Mosca vuole andare a chi essa nei mesi in cui si sta chiudendo per la seconda volta lacerante l'avrà delle grotte di chi offre nella offensiva anti religiosa di discusso perché in fondo Comprende che quella propaganda sovietica che parlava della religione come Piero Egitto prossimo qua sopravvivenza residuo del passato e che era introiettate da molti occidentali anche dai storici anticomunisti che in fondo in maniera critica introiettato quella che era la pressione propagandistica sovietica in fondo non crede che sia Tale perché ci sia in qualche modo una filigrana Religiosa All'interno della società sovietica che ad esempio attraversa anche il bolscevismo stesse uniforme scorso giugno surplus of che dice ma lui in fondo un po'come Ivan terzo anche lui alla ricerca di un'idea Di una missione E coglie nel segno perché del bolscevismo c'è molto di di quel filone come dire scatologico messianico religioso che viene dalla profondità della storia russa tante che l'aprire un lettore che indica l'hai deliziare diverse forse colui che più di tutti aveva intuito questa cosa Scende dei rapporti con la Chiesa ortodossa dura andare incontro al patriarca incontra il metropolitani calare era il ministro degli esteri di allora erano e Crazy astici russi che avevano resistito in parte alla offensiva anti religiosa che avevano anche collaborato perché la la vita delle chiese in Egitto tritare fatta di resistenza collaborazione spesso nelle stesse persone erano ecclesiastici che avevano inneggiato a Stalin negli anni precedenti pubblicamente in maniera evidentemente opportunista costretta ma lo avevano fatto Non ritiene che non debba avere colloqui dialogo con queste persone Forse consapevole innanzitutto che al di là della loro posizione rappresentano una grande comunità religiosa allora sottoposta a pressione una storia un popolo e credo che in questo ci sia un elemento importante vedo che qui invece il Dabo con il tempo corre però mi permetto di dire l'ultima cosa l'ultima cosa è una citazione finale La Pira Cogne il problema di Il rapporto con la Russia Oltre e più in profondità Della questione del rapporto est-ovest nella quadro della guerra fredda Poteva leggerlo solo così all'interno del quadro dello scontro ideologiche politico della guerra fredda ma da un uomo di cultura e voglio dire da un uomo attento alla storia comprende che c'è una trama complessa di più lungo periodo Che lui dice e la questione insoluta di Costantinopoli la questione della divisione tra l'Impero romano d'Oriente dell'Impero romano d'Occidente la questione del rapporto tra il Cristianesimo orientale e il cristianesimo occidentale Io credo che questo sia una questione che coglie con grande ha come profondità e che è una questione che ancora oggi assolutamente insoluta e che sta dietro anche ad alcuni aspetti della situazione in cui ci troviamo sembra storie antiche ma sono storie che creano culture forme di pensiero rappresentazioni La Pira è un uomo del dialogo e credo che dice due cose importanti che il dialogo anche forse soprattutto incontro le relazioni e non solamente negoziato come dire Di posizioni E che il dialogo ha una sua dinamica non è che si predeterminati dice benissimo totale dialogare dimmi perché il dialogo ha una sua dinamica che genera Soluzioni e col mio concludere con una citazione di una sua lettera Q Soft dell'UDR cinquantanove dice signor Russo sua Io ho pensato Decio sempre sostenuto il dialogo quando tutti i diplomatici di questo mondo credevo ne puntavano alla inevitabilità della guerra no io dicevo loro la guerra non bisogna farla e vana è inutile è cattiva bisogna fare la pace bisogna avere pazienza bisogna lasciare tempo al tempo che il tempo è una dimensione essenziale della storia come della natura perché ho inizialmente ha bisogno di te del tempo per fruttificare Grazie anche per il dono di Citazione finale agiografia del profondo la definì Pagliaro Cucci Sappiamo che la Pira quando parlava anche della geopolitica diceva che si dovevate farne una geografia la grazia Che aveva bisogno di riconosce anche i luoghi di riferimento e le storie che quello vi rendevano importanti quadrate credo che ci sia un volto che si sta affacciando dietro di noi siamo in collegamento con la Russia di cui abbiamo appena parlato La professoressa Tatiana zoo nuova che segna l'Università di Mosca il tessuto informatici al dibattimento sui diplomatici sia relazioni internazionali da tanti anni ha rapporti con il nostro Paese è una studiosa che anche se da sempre molto attento al tema dei giovani e tantissimi giovani ha portato in Italia Spero che ci sia siamo collegati Ci siamo quasi la finestra temporale la questua siamo siamo dentro In questo momento le le relazioni lo sappiamo con Mosca non sono facilissime per tanti motivi uno soprattutto ma contiamo di sentire questa voce Cerco di non stare appeso all'immagine Ecco Abbiamo Cosa dice la regia Vediamo allora di collegarci va bene tanto diciamo una cosa che nell'addirittura vede mio lavoro la direzione del quotidiano Avvenire sto dicendo tante lettere Clivo e queste molte di queste ma aiutano a capire anche questo tempo bellico e siamo tornati a vivere ma ci sono i semi che Giorgio la Pira lasciato contrafforti asciutto sapete ho pubblicato le lettere a quale si si propone l'esempio che decine e decine di sindaci o quella per la sui cento sindaci si mettono in cammino sulle strade verso l'est facendo tappa a Kiev e Mosca Altri che immaginano che il sentiero di Saya quello a cui è intitolato il nostro incontro sia davvero percorribile anche gli altri che magari sindaci non solo con lo stesso spirito tanti lo stanno già facendo E questo è consolante lo SPES contra sperma che abbiamo sentito evocare non è soltanto uno slogan sappiamo che pagano ripreso anche persone che venivano come Marco Pannella che veniva a tutt'altre direzioni C'è una sintesi Paolina fulminante che Giorgio la Pira adesso per sempre parte testimonianza di quelli che non si rassegna logica e all'esito della guerra va non sono arrivato alla professoressa zona Massi ancora sì andiamo avanti Allora non lo so se abbiamo tempo io Avevano potevamo far parlare tranquillamente va be professor il professor Piccinelli che ci avrebbe aiutato a rientrare erbacce veterano un po'non vorrei che rischiasse vorrà dire perché quanto abbiamo poi dieci minuti soltanto Spostare collegata poi alla compatta c'ha un altro intervento a questo punto perché verso cui Cinelli allele ci deve aiutare a tornare in quello è già stata evocata la professoressa bagnato il il Mediterraneo come lago di Tiberiade la dimensione della relazione tra le grandi famiglie generate Dalla stirpe di Abramo più soffici all'insegna Ressa di studio a campagne Luigi Vanvitelli è un giurista si occupa del diritto comparato e geopolitica Giorgio politica relazioni tra i sistemi giuridici e diritto musulmano anche noi dei Paesi islamici quindi a lei la parola al professor Bene grazie un saluto tutti grazie agli organizzatori in particolare il cardinale Bassetti per aver voluto questo questo momento Qui a Perugia che insomma è veramente un un punto di di di di che continua a ricordarci la Pira come figura Così complessa con tutte le sue biografie con tutti i suoi interventi io mi sento anche un po'emozionato perché io sono tra quei giovanissimi che hanno conosciuto la Pira ai tempi del dell'opera villaggio la vela con Pino Arpioni Mi ricordo Luís appunto la Bibbia il giornale ci dicevano con quella sua mano che andava avanti semper Oper e correva e cinica o quasi un futuro Credo che sia un anche nella mia vita personale insomma avevano questa da contribuito anche a a questi scelte che poi ho fatto comunque dal punto di vista coi del del dell'Accademia Io mia unisco a quello che è stato detto e forse aggiungo tanto qualche piccola poi pennellata leggera un quadro che già abbastanza completo spero che di poter aggiungere anche un qualche cosa che secondo me estremamente importante proprio nel ragionamento sulla cui Tiberia De sul Mediterraneo nella prospettiva di di capire le ragioni profonde della unità della famiglia abramitiche quindi di pensare ad Abramo secondo la Pira perché Mi piace molto c'è una lettera che non so se è stata pubblicata ancora ma che lo iscrive alla ferita Mazzei il quattordici luglio del cinquantasette ancora in Marocco Sa per ritornare quindi aggiorna la fretta di qualche cose ed è una lettera una lettera scritta tra amici in linea con la spontaneità che che caratteristica da loro amicizia umana e spirituale e dalla freschezza proprio il diario e lui dice cara ceretta Questo mio viaggio viaggio in Marocco è stato ed è ancora per altri due giorni Un viaggio davvero singolare Accoglienze caldissime due punti Ma il mistero sta nella radice di queste accoglienze e nella prospettiva storica naturale e soprannaturale specialmente in cui esse si collocano qui stiamo davvero sull'altopiano della storia umana Da qui si vede tutto lo spazio dell'Islam ma da un lato e tutto lo spazio della cristianità dall'altro Penso che nei disegni del Signore debba operarsi un processo di inserzione invisibile ma efficace del primo nel secondo Certo è che le condizioni di questo mio viaggio sono tanto curiose hanno senso solo in vista della prospettiva da cui le parlo Io credo che qui ci sia un veramente un un momento una quel tutte quelle intuizioni di cui abbiamo parlato di la Pira la dirà la questa capacità di saper leggere non solo la storia ma anche la la geografia L'idea di trovarsi in Marocco e di guardare da un lato il mondo dell'Islam e dal mondo dall'alto del mondo del cristianesimo e di vedere questa inserzione invisibile Io credo che quelli non sono anni facili per il dialogo interreligioso cardinale forse siamo ancora nero in epoca pre conciliare Domenica scorsa è stato canonizzato Sciara del Fuoco Ma il dialogo interreligioso in quel momento storico era per monaci folli che andavano nel deserto da soli oppure per i grandi intellettuali Louis ma segno e e gli altri che ragionavano de'sommi sistemi si incontravano ma promette senza grandi conclusioni Concrete Eppure la Pira già nel cinquantatré Nel primo convegno della civiltà cristiana aveva già delineato L'ingresso dell'Islam e dell'ebraismo in una storia comune con il cristianesimo nell'area del Mediterraneo Vedendo come centrale la figura di di Maria Sono non so qui la Fondazione agli archivi Io credo che l'epistolario comma segno Onna risalga agli anni cinquantasette sessanta i più o meno in concomitanza del primo colloquio mi terranno E da quello che insomma ho potuto legge perché altri lo stanno studiando non è stato un epistolario semplice facile piuttosto complessa il rapporto tra la Pira e e massimi on e in cui popolare e la prospettiva stessa della Della Ragione del dialogo che è diversa perché in una prospettiva Massi non la vede come una prospettiva volta a recuperare la dimensione teologica era identità No un percorso redenti Ivo dell'Islam che rientra nel nel nel piano di salvezza di Dio La Pira la vede in una prospettiva tele o logico storico-politica E quindi da quel punto di vista non si può ma dal punto di vista dei contenuti a me sembra che ci siano degli elementi che sono veramente forti cioè recuperare l'Islam Come diciamo discendente di Ismaele figlio di Abramo all'interno di quel piano di salvezza di cui ma se non in maniera con con parole molto chiare con tratti molto lucidi dice è stato escluso Quindi è il l'Islam come messaggio che Dio invia a un popolo che è stato escluso dal popolo eletto quindi e recuperarle l'elezione di Ismaele Questo è il il ruolo importante dell'Islam e di vedere la centralità di Maria anche qui Massilia Onna delle bellissime pagine su Maria su Fatima la la figlia del del profeta Mohammad E in una lettera in un'altra lettera Alla al Remo mamma quindi Tone cinquantanove quindi dopo il primo colloquio mediterraneo La Pira parla del misterioso lago di Tiberiade dice questo Mediterraneo maestà quali prospettive grandi può aprire per la storia di domani è vera una cosa le tre civiltà monoteiste e Brad cristiani e musulmani Sono in ultima analisi una sola civiltà E per definizione la civiltà delle nazioni La domanda e allora perché non ci ha fratelli hanno Papa Francesco credo che avrà letto sicuramente queste queste questa domanda perché è la domanda che era partita Giada appunto a cinquantatré dagli anni difficili dell'incontro con l'Islam già meno gli infedeli E la chiesa aveva ancora una grande difficoltà a scrollarsi da dosso l'antisemitismo che per secoli Aveva affermato e aveva vissuto Allora su questa linea io vorrei Semplicemente ritrovare tre parole che già altri hanno hanno Citato ma provare a metterle nella direzione di Abramo E il la prima è sicuramente la speranza la SPES contra spendano San Paolo lambello vede direttamente su Abramo la la speranza di Abramo è una speranza contro ogni speranza Per Per la Pira qui c'è la prospettiva storica che nasce dalla consapevolezza del punto in cui si trova la negazione storica del mondo da un lato e dall'altro la consapevolezza della missione dei popoli mediterranei Qual è questa missione Lui lo dice già nella lettera di invito al primo colloquio mediterraneo La missione dei popoli mediterranei ammissione della famiglia di Abramo E di far risplendere sul mondo la lampada di Dio la la la luce di Dio Io qui immagino che la Pira avesse negli occhi quella luce di Pozzallo quella luce del Mediterraneo che una luce abbagliante ma è è veramente una luce che ha qualcosa di divino La voce di Dio è chiara il suo comandamento è preciso la Sacra Scrittura da Abramo fino a San Giovanni Battista e dal Battista Cristo lei non c'è esplicita mente io sono la luce del mondo dice il Signore E ancora Nel Corano esplicitamente lo conferma è parola di io alle Nazioni non so se la Pira naturalmente nelle tue rimasti non avrà ritrovato quella bellissima definizione che il Corano da Di Dio luce sull'uscio nuova alla nuora e che è centrale nella sensibilità dei dei musulmani Ecco dunque la grande missione storica affidata oggi ai popoli che il signore chiama essere gli attori e gli operai della storia futura Mettere in fuga tutta da tutta la faccia della terra l'oscurità mortale dell'ateismo e far risplendere su tutta la faccia della terra la luce purificatrice esaltante della grazia e della bellezza di di La seconda la seconda idea seconda parola e il no alla guerra Qui c'è tutto l'avverarsi della stagione di di Saia E vero La Pira si interroga ma è un sogno è un'utopia siamo ottimisti lui a una lettura e lo ammette spesso lettura ottimista della storia Ma sa anche che a una lettura molta molto concreta perché la storia su un crinale apocalittico non c'è alternativa alla pace O la distruzione totale Salutiamo la professoressa zona che c'ha raggiunto fra poco abbia voluto concludiamo perciò perché rileviamo subito la la parola E in questo entra anche quella la la quella forza orante che La Pira riconosce in Abramo quella forza di intercessione Di dialogo direttamente con Dio e che lui riporta direttamente sulle sulle tradizioni abramitiche E non solo per il per le per la preghiera che chiede alle cause claustrale ma è la la forza della preghiera che ha una efficacia politica in mezzo E l'ultima cosa la centralità delle città anche qui Abramo intercede per sodomia La preghiera di Abramo una preghiera politica in questo senso E qui in quella intercessione che è un'intercessione per far salvo qualunque piccolo seme di giustizia che c'è in una città è chiaro che so dove sta distrutta forse non c'era nemmeno quel piccolo se o quel piccolo seme è stato salvato altrimenti Ma è importante capire l'intercessione per la città Noi oggi ci dobbiamo chiedere come intercettiamo per le nostre città come salviamo quei piccoli segni di giustizia come ha fatto la Pira nell'andare poi a parlare ovunque nelle città Vedere le città unire le città per unire le nazioni ma nel settantuno a Torino dice sanare le città per sanare le nazioni e questo anche a un è un grande segnale E allora qui Io credo che dobbiamo le semplicemente concludere ripetendo quel grido veramente orante che la Pira fa nel sessantasette basta questo diluvio di fuoco e si apra l'arcobaleno del negoziato E credo che qui c'è non c'è soltanto Noè il diluvio Le nostre città non saranno più distrutte da diluvio di fuoco o Di lunedì di acqua divini ma saranno distrutti dai nostri comportamenti dalle nostre guerre e quindi qui dobbiamo veramente colui unirci a quel grido Basta basta la guerra basta questo diluvio di fuoco che quello che ha distrutto Sodoma salviamo saniamo le nostre città uniamo le città per unire la relazione grazie al professor Mentre parlava ma lei ha accennato evocava questa visione di la vita dell'altopiano da qui tra guardava a Oriente Occidente mondo a prevalenza cristiana che di cultura cristiana al mondo di cultura islamica Evitabile pensare ad Abu Dhabi piante fatto identica fratelli tutti deve la cosa che da cronista in una mai pensato di vedere la mia vita il Papa che insieme a grandi mamma di al Azhar firmano un documento sulla fratellanza umana e se la convivenza pacifica tra il popolo un testo di geometrica potenza per quello che dice la convivenza delle minoranze per al superamento della concezione dei dimmi anche per i credenti diversi dal punto di vista islamico Il ruolo della donna è veramente un Testori che di geometrica potenza così colà carlista se saranno capaci gli uomini di fede di di portarlo all'attenzione dei dei reggitori del mondo no come faceva Francesco d'Assisi aspro maniera E quindi questa è la speranza grazie davvero e adesso l'ultima tappa della nostra riflessione sul sentiero i sei hanno già presentato alla professoressa zo nuova visto che però presso Picello evocato il villaggio l'aveva di Pino Arpioni ricordiamo che la professoressa trova grande esperto di relazioni internazionali Anche una persona che quel villaggio l'ha conosciuto né nel suo stare accanto ai giovani e portarli anche nel nostro Paese a lei chiediamo salutandolo ancora ringraziandola per questo collegamenti Per dimostra I punti non sono interrotti persino le un tempo saranno in cui si pretenderebbe di pro interromperà anche relazioni culturali accadono cose che non avremmo mai voluto vedere in questo tempo di prova alle chiediamo di accompagnarci fermano nell'ultima riflessione sul sentiero di soia quella del rapporto tra Giorgio La Pira le giovani generazioni Grazie e buona sera grazie al magnifico rettore gli organizzatori di questo incontro grazie dell'invito a partecipare a questo evento così importante Vorrei soffermarmi sull'esempio di questa concreta attuazione delle idee di la Pira in relazione alla gioventù note le sue parole i giovani sono come le rondini che volano verso la primavera Infatti passati gli anni anche l'attuale presidente dell'opera per la gioventù Giorgio la Pira Gabriele Pecchioli mette sempre in linea con la capacità educativa di la Pira Con il mio intervento vorrei parlare di una pluriennale collaborazione della mia università minimo con l'opera naturalmente come già accennato la IReR abbastanza conosciuto in URSS e poi in Russia ma ora con il citare soprattutto il presidente Gorbaciov Che ha amava sottolineare a sua volta citando la Pira Il significato dei valori universali cui la negazione della distruzione potranno portano inevitabilmente all'ingiustizia e le persecuzioni all'oppressione infatti nel mille novecento Ottantanove nel merito nel nel mezzo della perestrojka Gorbaciov Liliana L'opera invio tramite mio marito Victor dai doc l'invito agli studenti italiani visti dell'intimo a partecipare ai lavori del campo internazionali villaggio la la a Castiglion della Pescaia Ed è mi ricordo quante emozioni e poi durante i viaggi il Vaticano a Castel Gandolfo in occasione delle udienze generali dei papi perno e a partire dava Giovanni Paolo secondo I giovani avevano avuto la possibilità di parlare di discutere con il presidente Romano Prodi professore Gianmaria Piccinelli Cardinale di Firenze Silvano Piovanelli sacerdoti cattolici e ortodossi con i molti differenza o con cui da libera nome eccellente giornalista che parlava di ebraismo e cristianesimo E poi con tanti altri Infine last but not least Il campo forniva la possibilità di comunicare il conducente assolutamente eccezionale Prima di tutto vorrei ricordare Pino Arpioni detto educatore stretto collaboratore di Giorgio La Pira promotore dell'opera per la gioventù Fondatore del campo di lancio un appello Fino ci disse che mentre stava prigioniero in un terribile campo di concentramento nazista per gli internati italiani decise che dopo la guerra sarebbe possibile organizzare pure un campo ma sono altre basi un campo di pace di amicizia e di dialogo tra i giovani di diversi Paesi E con grande interesse e attenzione gli studenti Hanno seguito le lezioni colloqui anche a tavola Con Giorgio Giovannoni anche Luis collaboratore di la Pira e si parlava di tutto per esempio si parlava sulla pace e sulla guerra sul ruolo dell'ONU Sulla necessità del dialogo e le prospettive di una nuova civiltà da parte mia posso testimoniare che fino ad ora molti ex studenti del minimo Intrattengono rapporti Molto amichevoli con Giorgio E anche con Piccinelli Un altro personaggio indimenticabile è stata certamente più retta Mazzei che per anni consigliere comunale del Comune di Firenze e con la sua attività molto vicina al pira ho sempre ammirato lassù integrità morale nella fermezza nel difendere le sue posizioni Concludendo io direi che si continua a sperare che cessate le difficoltà degli ultimi anni le collaborazioni si potranno riprendere invece insomma spesso contro l'Aspem come diceva la pietra grazie per l' Professoressa grazie al Per la Io prendo tutti chi è yankee profonde buoni delle sue parole splendide italiano con accento gli dissi malamente toscano che le frequentazioni e forse raffinato La ringrazio Di Amici miei amica mia stiamo creando un tempo strane in cui sono interrotti anche relazioni culturali sia pensato di escludere grandi italianisti russi dal dalle giurie di premi importanti musicisti russi sono stati cancellati da concorsi internazionali anch'programmi teatrali e musicali sono stati stravolti però ecco io credo che oggi nel nome Giorgio la Pira abbiamo sentito una voce preziosa la testimonianza che ci parla della strada fatta e di quella che abbiamo da fare che è urgente Per tutti noi questo è il sentiero di salire questo come diceva Giorgio la Pira il metodo di Isaia che non è un metodo solo visionario e la conversione concreta dell'oggi Il domani che vogliamo diventano quest'oggi fino in fondo Io ho finito ringrazio gli illustri relatori Ringrazio i promotori di questo incontro come dico sempre buona avveniva a tutti un avvenire di pace Grazie grazie direttore Visto che siamo riusciti anche a fare il collegamento con la Russia profitto volentieri della circostanza per fare una sincero ringraziamento a tutti coloro che si sono adoperati per la riuscita di questo convegno che a dire il vero è ben più di un semplice convegno grazie anche alla caratura allora spessore alle competenze degli illustri ospiti che oggi abbiamo la fortuna di ascoltare Allora proseguiamo con ai nostri lavori e lascio la parola alla dottoressa Vania De Luca che coordina il terzo tavolo di lavoro unire le città unire le nazioni grazie Grazie per l'invito e entriamo sul el nel tema unite le città unite le dazioni ecco questo verbo unire che richiama l'immagine del ponte il ponte di speranza che dà il titolo a questo convegno un ponte oggi su acque e turbolente Io delle introdurre il tema rileggendo un po'di cose di La Pira o ha pensato di presentarvi due semplice citazioni la prima riguarda una una cosa che La Pira scrisse nella dell'attesa della povera gente che è un testo del cinquantuno quando dice quando Cristo mi giudicherà io so di certo che egli mi farà questa domanda unica come a in molti Plicato a favore dei tuoi fratelli i talenti privati e pubblici che più affidato cosa hai fatto per sradicare dalla società della quale nella quale ti opposto come il regolatore dispensatore del bene comune la miseria dei tre fratelli e quindi la disoccupazione che nella causa fondamentale Ecco questo discorso dei talenti e talenti a livello personale ma anche a livello pubblico Che chiunque abbia delle responsabilità sociali pubbliche devo avere e l'altro è stato detto anche prima aveva dei nemici non aveva soltanto amici tanti amici amici anche diversi ma aveva anche nemici Quando veniva attaccato solo in Consiglio comunale a Firenze ma anche fuori in una replica disse se non vi va bene come agisco mandatemi via Perché l'unica norma di condotta per un sindaco in genere per un sindaco Cristiano e specie e aiutare la povera gente aiutare tutti ad avere una casa un lavoro un'assistenza degna di un essere umano del fondo Era un programma politico anche il semplice Nonostante egli l'abbia portato avanti con strade così nuove così profeti che è così illuminanti anche anche per oggi Allora il primo intervento e quello di Marco Giovannoni che vedo collegato con noi non può essere qui per problemi di salute ma lo ringraziamo per essere collegato insegna Storia della Chiesa all'Istituto superiore di scienze religiose della Toscana ha fondato la rivista Egeria e dirige la collana sentieri di Egeria io negli dare subito la parola sul tema delle città secondo la Pira Che non sono occasionali mucchi di pietre ma le città diceva La Pira hanno un'anima hanno un destino sono misteriosi abitazioni di uomini e al tempo stesso misteriose abitazioni di Dio Ecco allora Giovannoni io le chiederei che cosa significa per la Pira che le città sono vive e che cosa questo può significare per noi oggi abitanti di città Da tempo la sede tutte a tutti grazie Di essere stato invitato io queste importanti occasioni Ecco io credo che per comprendere la dimensione trascendente della città secondo la visione di Giorgio la Pira occorra come depresso faceva lunghi Partire per l'esattezza La città terrestri è infatti il riflesso della Celeste Non particolari influssi astrali Ma perché secondo la Pina è espressione della naturale dimensione sociale della vita umana Cioè una rimessa antropologica anteriori raduni premessa teologica che va considerata per evitare di collocare la figlia già in visione intelligente Lecita terrestri possono essere il riflesso della città celeste se sono vivi Pazzo lo vide perché in essa gli uomini e le donne che vivono insieme e trasmettono i valori lavora discutere Valori che riguardano la materialità ed interiorità il saper vivere Cioè la giustizia il diritto il lavoro la protezione e la sicurezza contro gli eventi naturali e storici e il sapere se cioè il gusto per la bellezza esperienza della solidarietà degli eventi che la vita l'educazione la percezione che la vicinanza degli altri attori alla fiducia nella vicenda e poi l'amore l'esperienza religiosa la prego L'ICI tassa doping inesistenti nel passaggio tra le generazioni si trasmette la E se esprimono la vita delle generazioni che si succedono come frutto del fatto che ogni uomo nasce non per diventa assurdo ma insieme ad altri Questa dimensione relazionale insita nella persona umana il riflesso secondo la critica del fatto che un uomo è aperto alla comunione con Dio Fatta questa premessa Circa la prevenzione concrete non astratte la visione della città secondo la critica è possibile fare un passo avanti e osservare come la vitalità della città E consegnata alla responsabilità dell'uomo concreto evidenti in una determinata Ogni generazione riceve attraverso la vita delle città i valori questa di ma non consegna Marco miliardi E non consente alle generazioni successive la città della ricevuta ma trasformata concretamente Dalla modalità con cui ha vissuto questi valori Se i valori dell'integralità della vita umana sono vissuti in maniera armonica la città delle trasformate consegnate Viceversa consegnata impoverita i più brutti Se non addirittura distinte Leggevo qualche giorno fa qualche idea di Ratzinger Quando nel primo volume del suo Gesù di Nazareth mettere illazioni e ho assicura intorno ai monasteri benedettini Come anticipazione della riconciliazione della natura che attende secondo ebrei romani con impazienza la rivelazione dei figli di Dio E lo scenario Cernobyl ieri come oggi come espressione di una creazioni asserviti Ecco negli anni di rapida due opposte ideologie materialisti quella marxista non abbiamo sentito e quella capitalista miravano l'armonia dei valori della Città del La prima negando il valore spirituale del rapporto dell'uomo con chi La seconda negando il valore altrettanto spirituale perché impronte riflesso di Dio Della solidarietà fra In questo contesto il sindaco La Pira si è trovato abbia detto a scelte estremamente radicali Quando ha fatto i conti con il fatto Che la sua magistratura nella città di Firenze a livello amministrativo politico urbanistico sociale non aveva alternativa se non quella di esprimersi con una lotta durissima E con una interpretazione del suo ruolo assolutamente inedita creativa Il problema della casa di senza casa infatti non si sarebbe risolto nell'immediato interpretato in maniera assai grave il diritto della alla proprietà privata Di qui la restrizioni la requisizione delle case e delle ville sfide dei fiorentini per collocare gli sfrattati Di qui l'impegno di ingenti risorse pubbliche per la costruzione non solo delle case popolari ma anche della città satellite dell'isola in soli due anni Di qui l'adesione all'occupazione illegale delle fabbriche smentire E la trasformazione dell'opinione in quella che è stato fino alla sua vendita il fiore all'occhiello dell'industria di Stato Con l'appoggio sostanziale assoluzioni compilative salvando così il tessuto produttivo lavorativo e sociale udienza A Firenze trasmessa alla sfida alle generazioni successive così il frutto di queste nuove e non solo dell'esibizione Senza visione non vi sarebbe stata la lotta senza la lotta l'azione non sarebbe stata comprensibile credibile e trasmesso Le fabbriche officine le scuole le case piazze chiesi esprimono nelle città il saper vivere esattezza Firenze oggi reca ancora forte impronta la piana nonostante sia anch'essa partecipi di un processo Vibo omologazione statuina Le città quindi sono vide Si deve lottare per farle vivere questa è la politica Si deve anche impegnarsi lo abbiamo ascoltato per non farle morire Vorrei qui brevemente a questo sport proposito richiamare due importanti discorsi di lacrime il primo molto uno è il discorso alla Croce Rossa Internazionale del mille novecentocinquantaquattro Il secondo meno conosciuto ma non meno importante è il discorso tenuto a Budapest nel mille novecentosessantanove nell'ottobre sessantanove nell'occasione del centesimo anniversario della nascita etica Immagino immagino che massimo undici sette toccherà test e Mino non mi lungo Nel mille novecentocinquantaquattro lapide affermava All'indomani del teste delle prime bombe a a idrogeno e quindi all'apice della possibilità concreta concreta della distruzione totale tramite il bombardamento atomico nelle città che le generazioni attuali non hanno il diritto di distruggere una ricchezza che è stata loro affidata in vista delle generazioni future Il sistema delle relazioni nazionali gli Stati moderni Sull'esclusivo jus ad bellum degli stati della severa secondo la rivendita dei principi Per operare anche il fatto all'espletamento era richiesto tutte via il ruolo attivo delle città chiamate compito internazionale proprio fondato sul bordo diritto dovere di esistere e quindi sul loro diritto di difendersi dà la possibilità non solo teorica di essere distrutte dall'Istat Parole che nella loro semplicità e negli alloggi caffè dovrebbero essere presi sul serio perché il rustico la possibilità della non violenza Concretizzata da soggetti collettivi Sì effettivi individua Partecipiamo Che hanno il diritto di resistere alla loro distruzione e di regolare I contribuiti articolare le questioni internazionali Una possibilità o appunto mica Se consideriamo gli esiti fallimentari Io Delle guerre combattute anche solo negli ultimi trent'anni E al contrario i successi delle lotte non violente dalle vicende Candiani la resistenza alle invasioni naziste per la tutela degli ebrei dal ebraica salvati vanta cinque per cento degli ebrei Fino agli aventi agli avvenimenti nostri che hanno riempito direttori manuali storia delle medie e delle superiori evidentemente con poca capacità educativa Il discorso in occasione del centesimo anniversario della nascita di cancellarli registrava la non violenza Come l'unico mezzo populistico valido per regolare i rapporti tra sta nel come è stato ricordato prima dell'impossibilità della guerra perché vincere la guerra con le armi condizioni significa la distruzione soltanto Ecco parole partirà nel sessantanove che nonostante i vari decenni di protagonismo dei movimenti per la pace sono tracciate oggi faceva inserimenti in maniera dedicata il direttore di Avvenire sono tacciate oggi nuovamente vige Concludo affermando la e la prospettiva la indiana la non violenza è orizzonte e sapere sul e va promossa l'attuazione di strategie non violente di promozione della pace Sollecitando persino gli attori più violente in sforzi per costruire una pace giusta Ma queste ultime cari amici non sono più le parole di rapida sono le parole del Papa Francesco non ascoltare La città immagini costruzione della città celeste quando la sua ora sua urbanistica testimone l'attenzione alla giustizia e alla libertà come post un po'integra la vita umana e quando è capace vizi alle altre città e per superare allora della guerra e garantire la sopravvivenza La loro sopravvivenza e la sopravvivenza di ciascuna città Vi ringrazio Dell'attenzione Grazie a lei professor Giovannoni e per essere stato con noi che un passaggio del suo intervento dove parlava della vivacità delle città che però è affidata la responsabilità delle persone che concretamente l'abilità non la amministrano guida lo spunto per passare la parola alla professoressa Bruna Bocchini Kavakyani per parlare di con lei di La Pira sindaco di Firenze La Pira stato sindaco di Firenze dal cinquantuno al cinquantasette poi dal mille novecentosessantuno al mille novecento sessantacinque è stato definito e il sindaco santo per tanti ancora oggi il sindaco di Firenze non è stato sicuramente soltanto un sognatore un visionario c'era in parte lo è stato Ma a in parte ha cominciato a sperimentare quelli vieni Profezia che Conte non è che continuamente può voi indicava e quindi è stato in questo una personalità estremamente concreta quando si presentò in consiglio comunale A Firenze indicò una città dove ci sia per tutti un posto per pregare la chiesa Un posto per lavorare l'officina un posto per pensare la scuola un posto per guarire l'ospedale Ecco un posto un posto per le diverse dimensioni dell'umano e un posto per tutti pensiamo a come sia attuale il tema dell'inclusione e della vivibilità delle nostre città delle nostre periferie la professoressa Carbochimica Magnani a già docente di Storia del cristianesimo e delle chiese all'università di Firenze credo volentieri la parola grazie Grazie allora mai effettivamente direi che in particolare il primato delle della sua esperienza da Primo Periodo di sindaco ha creato anche Molte reazioni anche molte polemiche molti degli stereotipi legati all'attività sono legati a questa prima esperienza E allora vediamo né alcune dei do soltanto alcune caratteristiche per il poco tempo e perché c'è spazio per parlare più ampiamente dei tempi della pace con altri allora fin dalla sua campagna elettorale del cinquantuno Si muove con un linguaggio molto diverso da quello che era diffuso nei giornali cattolici anche nei giornali comunisti perché lo scontro era tra nemici In modo molto molto forte persino il giornale Del mattino per giornali più vicino a lui con Bernabei il linguaggio che usava nei confronti della delle degli oppositori insomma deve comunisti era un linguaggio di assoluta chiusura non c'era nessuna possibilità di dialogo nel momento almeno della campagna elettorale Questo linguaggio non viene condiviso da capire in nessun modo che assume invece un atteggiamento di Diana con l'apertura della campagna elettorale viene fatta insieme a De Gasperi che richiama la la tradizioni risorgimentali dei cattolici liberali Che in quel momento per la verità non era molto diffusa all'interno del mondo cattolico Però viene rivendicata E la quindi era fin dal primo insediamento va a fare un saluto all'ex sindaco precedente il comunista Favia E dopo pochissimo tempo dall'insediamento nei primi di settembre va a insieme a Fabiani l'ex sindaco comunista Alle Officine Galileo per ricordare la Liberazione di Firenze e il il grande merito che avevano avuto gli operai e le maestranze della della Pignone per salvaguardare le e macchine per poter poi riprendere il lavoro Quindi questo un atteggiamento è che si cada che caratterizza così come fin dal cinquantuno dava alla moschea sia nato a Mosca alla Sinagoga per e ricordare la la tragedia degli ebrei cioè c'è un atteggiamento di ponti di dialogo è molto molto forte I problemi di Firenze nel cinquantuno erano drammatici è per la ricostruzione la mancanza assoluta delle case e subito grazie alla all'impegno tramite Ammette l'impegno delle delle leggi Fanfani Lilli famosi in a casa Viene progettato questo villaggio l'isolotto fuori di Firenze un villaggio del tutto autonomo tuttora un villaggio modello mi permetterei di dire E con un insediamento in cui si c'erano tutte le strutture fondamentali e che già nel mille novecentocinquantaquattro gli permetteva di consegnare i primi settecentosettantaquattro appartamenti poi molti di più ne sarebbero però questo non era sufficiente perché il problema era veramente drammatico E allora e vengono costruite invece queste con i soldi del Comune quattro mila case minime veramente molto piccole che provocano molte critiche da parte dell'opposizione ma la situazione Era quella che era venga quattro mila case minimi ASS organi poi a Novoli eccetera Però rimanevano molte famiglie che che che che vivevano per la strana e allora prende la decisione insieme a Meucci che era un magistrato sua grande collaboratore Di adottate di riprendere una legge del mille ottocentosessantacinque per requisire le ville e abbandonata abbandonate tra perché non erano usate e nei dintorni di Firenze vi potete immaginare le belle ville per dirle attorno a Firenze che venivano requisiti per gli sfollati le polemiche dei proprietari e dei giornali della della grande proprietà è la nazione ma anche il Corriere da Firenze cominciano a attaccarlo tutti i giorni non un giorno sì e uno no tutti i giorni e di qui queste espressioni di Comuni stelle sacrestia Diotti agli anni perché l'opposizione molto forte veniva dalla grande proprietà ma anche dalla destra cattolica gendarmi Ottaviani sono come dire quelli che continuamente lo riprenderanno sotto questo punto di vista però è stato anche un periodo molto limitato perché la costruzione di questi casi poi ben presto permette in gran parte di risolvere il problema Ma lo scontro più forti e quello delle fabbriche fiorentini la Pignone dalla cinquantadue poi cinquantatré e poi la Galileo e veramente tante altre ora per capire che cosa potesse significare per una città come Firenze il cinquantuno quando non c'erano Strumenti di welfare e di di averne aiuto sociale insomma di di previsioni in questo senso non c'era la cassa integrazione eccetera La decisione improvvisa del simili alla proprietà della Pignone di licenziare i mille duecento penale Le famiglie quasi sempre lavorava solo il capofamiglia significava imita il mettere sul lastrico veramente una città a questo punto i gli operai che erano grandissima parti ma con iscritti alla CGIL si mobilitano tutta la chiesa fiorentina anche l'Azione cattolica si mobilita in appoggio è il anche dalla costa scrive a tutte le autorità eccetera eccetera dirà appoggia con molta decisione la lotta degli ospedali Come comunisti siccome però erano comunisti questo perché e l'accusa dunque l'accusa era quella di così di fare un corto circuito del suo amore per i poveri e le leggi economiche che non possono essere modificate Costa il presidente della Confindustria al quale lui scrive come così come ai presidenti delle del via del della Pignone Chatterley risponde Guardi professor la Pira che le leggi economiche sono leggi divine E quindi come tali non possono essere modificate non sono superabili scrive cose Quindi come vedete il linguaggio di riferimento al valore religioso delle leggi economiche non era solo di Latina era utilizzato fortemente anche dalla Confindustria E però la tira in realtà si moriva in assoluta continuità con quello che aveva scritto inattesa della povera gente e indifesa della povera gente Giada quarantanove cinquantacinque Perché come dire la sua motivazione la sua forza Religiosa era evidente che viene fortemente declamata ma non non era solo questa non c'è cauto sufficienza morale come qualche volta si è detto perché si ispirava alla linea di Keynes vede dice a Firenze fino al sessantotto ha la facoltà di Economia insegnava teoria economica Bertolini è una grande studioso che teneva la le sue lezioni suoi seminari su Keynes subentri dice e che criticava fortemente l'automatismo del mercato Quindi e come dire a viva una una consonanza una simpatia con ambiti della cultura laica Che sì insomma che capivano l'urgenza e la possibilità ai prospettavano la possibilità di una come dire direzione economica da parte delle del Governo in realtà e il governo può intendiamoci si è mosso perché Fanfani a un certo punto di fronte un irrigidimento ulteriore Nelle tentativi di trattativa di Marinotti la presidente degli assi mila bili tira il passaporto Amantino e così come poi sappiamo cioè l'intervento di Mattei che di solito era il problema Ma poi la PETA rimane su queste linee anche nelle crisi successiva la Galileo e Mennitti europei se diversi indifferenti e perché ancora poi con il tempo la situazione sarebbe fortemente cambiata e insomma giustamente si è anche scritto che forse proprio questi episodi Segnando in qualche modo una svolta Belle da una politica economica prettamente i liberali ad una politica economica in cui si inizia con il piano Vanoni e si inizia anche a parlare di una pianificazione economica negli anni cinquantaquattro cinquantacinque E anche all'interno della DC Firenze assume un rilievo molto forti anche Pistelli ma ci sarà ci sarà la nella segreteria E della DC di Fanfani e poi vieni anche eletto come presidente della Repubblica Gronchi quindi cambia un po'il clima ma in questi primi anni le polemiche hanno anche questa prospettiva E poi in quell'epoca accennare soltanto ma poi su questo lascio è la parola agli altri che fanno e che cosa significa Il testi convegni per la pace la civiltà cristiana un'iniziativa come quella in quegli anni mentre scoppiava la guerra di tipo di di Koreja E Bernabei la definita una ostinata e disperata lotta per la pace Perché veramente cosa cosa può significare in un momento come quello di fronte appunto alla guerra di colleghi invitare di convegni che erano per la pace per la civiltà cristiana ma che si ponevano come un ponte per i Paesi dell'Est invito era deserto Quelli sentenza nazioni e società cristiane che lui chiamava secessionisti cioè quelli dell'URSS che però avevano un'origine cristiana Non a caso lui richiamava il il precedente se così si può dire delle Concilio fiorentina del mille quattrocentotrentanove che aveva di unificato Chiudere cattolici romani orto e cattolici ortodossi così come quel Concilio però era stata un'unione poca durata in realtà il tentativo di il potere Aneri I i i cristiani dell'Est Al cioè convegni non non non ottiene il risultato tant'è vero che lo stesso La Pira avere dichiarava nel cinquantasei poi che ratificava la divisione esistente piuttosto che superato Però quei convalidi apre avranno avrebbero avuto hanno avuto poi uno sviluppo di grandissimo rilievo proprio per superare una qualche identificazione tra Chiesa Cattolica e Occidente che nello scontro Tipico degli anni di Corea sembrava essersi invece un po'e cementata quindi sì certa fin dal primo convegno OSCE c'è anche il lei rappresentante della Spagna chi polemizza va comma di tenente però in realtà le relazioni fondamentali che gli attira aveva concordato io ottenuto grazie a Montini In realtà insistevano sulla linea Martignana e sempre di più si accentuava find dal primo convegno questo questa distanza tra la rivelazione e le culture cristiani non la cultura cristiana ma lei con le diverse culture cristiana E poi sempre di più sia amplia la platea degli interni e delle delle nazioni che che partecipano dalle ventinove del cinquantadue Alle sessantaquattro del cinquantasei e allora ci saranno quelli del mondo arabo quelli del mondo africano del mondo asiatico Dove le le il la linea che diventa che diventa il porte ed egemone ancor più poi col convegno dei Sindaci contro e lei la riarmo nucleare contro la la rischio del nucleare sulle città è quella di una sottolineatura di una volontà di pace Di tutto di tutto il mondo diverso in un rapporto di dialogo tra culture diverse in nome di un'unica aspirazioni religiosa e civile di pace Ma su questo lascio spazio agli altri Grazie professoressa mi dà lo spunto per passare proprio alla discorso della della pace Attualissimo io penso che il discorso pace e guerra in realtà sia sempre attuale Noi oggi lo scopriamo traumatica mente anche un po'sulla nostra pelle perché la guerra è arrivata alle porte di casa ma ci sono zone del mondo in cui è stata un po'una costante e il professor Massimo De Giuseppe insegna Storia contemporanea presso il Dipartimento di studi umanistici dell'università I uno ma a Milano Tra i suoi filoni di approfondimento c'è anche la figura di La Pira su cui ha fatto molte pubblicazioni veniamo dunque alla domanda la politica per La Pira come missione altissima capacità di proporzionare di risorse ai bisogni E poi e trovare le risorse per risolvere i problemi degli ultimi per risolvere i problemi del proprio tempo della quotidianità oggi l'orizzonte quello della guerra la strada che gli uomini e che le donne di pace cercano di realizzare e quella che capovolge proprio la logica della guerra in quale chiave possiamo ritenere attualissimo il messaggio di la Pira Se non funzionato Ma grazie mille grazie gli organizzatori Si sente sì Cardinal Bassetti Andrea Riccardi per la bellissima lectio e anche a Marco Bruna che hanno in qualche modo di intorno al quadro dentro cui si col pensiero sulla pace di la Pira Inizierei con una breve citazione di una lettera che ho trovato una sezione dedicata al Consiglio mondiale della pace che dell'archivio La Pira che il professore scrisse per la Pasqua del mille novecentosettanta gli organizzatori della sessione moscovita del consiglio giusto per entrare in tema di enorme attualità Cari amici sono proprio dolente di non poter partecipare al convegno moscovita del Consiglio mondiale della pace per impegni presi precedentemente che riguardano Firenze C'entrava con un impegno che la Pira in quel momento aveva con la federazione mondiale delle città gemellate di cui era presidente dal mille novecentosessantasette che puntava costrutto udire un nuovo colloquio mediterraneo che poi non si sarebbe mai tenuto per la impossibilità di tenere insieme arabi e e di Sarah indiani in un momento che stava scivolando all'inizio degli anni Settanta verso quella che poi sarebbe stata la grande guerra del settantatré Continua la Pira questa sezione moscovita del consiglio dedicato a Lenin assume un significato molto importante in questo momento di svolta della storia del mondo I colloqui di Helsinki edili il grande disgelo il colloquio politico generato sì fra buone Berlino fra buone Mosca e Varsavia Fanno di questo punto della storia dell'Europa e del mondo un grande effettivo possibile punto di speranza per la pace A questo grande segno di speranza possono anzi devono essere collegate le dichiarazioni quasi profetiche di Lenin del mille novecentodiciannove con ritorna la teleologica al bolscevica di cui parlava prima Adriano Rocco Ucci Cita Lenin se arriveremo un giorno stabilire comunicazione interplanetaria bisognerà rivedere tutte le nostre concezioni della filosofia della società e della morale che sono tutte legate alla dimensione del nostro pianeta In questo caso il potenziale tecnico ormai limitato imporrebbe fine alla violenza come mezzo e metodo di progresso e di costruzione politica Ora in questa citazione di Lenin che poi la Pira collega ad una citazione di Gandhi prima evocato fatta all'indomani del sei agosto del mille novecentoquarantacinque quindi dell'ingresso Nell'era apocalittica Tomic casa tanto centrale poi nella costruzione di un pensiero di pace di la Pira emerge quella riflessione costante di la Pira del rapporto non solo tra fede e umanità ma tra fede scienza tecnica progresso passato e storia Con la storiografia del profondo prima più volte invocata in qualche volta si collega in qualche modo a quel concetto che la piroga ogni tanto amava citare che era il vero criterio della tradizione il futuro E in tutto ciò il tema della pace e della guerra della tecnica firma attualissimo applicata la guerra diventa un elemento centrale di discernimento per la Pira Continua cito solo quest'altro passaggio della lunga lettera il problema odierno della sicurezza soprattutto qui in Europa e della validità storica e politica delle iniziative di pace va visto alla luce di una promessa che condiziona ogni giorno di più la politica la politica concreta del mondo Ovvero la promessa delle inevitabilità storica dato il contesto nucleare e spaziale demografico sociale sempre più crescente siamo ormai arrivati a un milione di megatoni già disponibili per la distruzione del pianeta E le strade cosmiche che si sono aperti possono condurci o verso la distruzione o verso dei nuovi futuri sette miliardi di uomini tra trent'anni il che significava nel due mila divario crescente tra nazioni ricche nazioni povere possibilità o distruzione di un negoziato globale di un accordo globale tra le massime potenze fra tutti i popoli della terra questa nodo acquista al bivio qui sta il nostro futuro Ora in questo passaggio emerge un tema che a me particolarmente caro quello della concretezza politica di la Pira La Pira amava costruire delle strategie di dialogo molti passaggi che sono stati evocati colloqui mediterranea nella strategia partiamo come diceva adesso Bruna pericoli convegni per la pace la civiltà cristiana Poi colloqui mediterranei può il convegno dei sindaci delle città capitali del mondo cioè scusate prima al convegno I sindaci poi colloqui mediterranei poi le iniziative che lo porteranno appunto Non più sindaco di Firenze alla fine degli anni sessanta quando ormai marginalizzato nella politica italiana come ben diceva Andrea Riccardi ha ha ha svolto invece un ruolo molto importante per trasformare la federazione mondiale delle città unite che era in origine un Progetto francese quasi di Ostpolitik gollista in qualcosa di molto più profondo un asse di dialogo ex Ovest Nord Sud Che non deve contemplare solo gli Stati dell'Africa francofona che in qualche modo vengono riammessi in una forma di cooperazione e di dialogo per la pace con la vecchia madrepatria Ma deve aprirsi agli scenari di nel Mediterraneo che si allarga fino ad arrivare addirittura l'America Latina In questo incarico La Pira propone addirittura due cose assolutamente folli per l'epoca la creazione di gemellaggi tra città statunitense città cinesi Dopo il mille novecentosettantuno settantadue quindi con la riammissione della Cina alle Nazioni Unite E addirittura una proposta per la costruzione di gemellaggi triangolare tra Città del blocco occidentale Città del blocco orientale città statunitensi e città vietnamite Del nord e del sud nella fase di uscita dal conflitto in Indocina Ora La Pira costruiva questi processi per non attraverso un pacifismo utopico spesso ben viene anche creata una confusione anche molto artificiale rispetto le posizioni sulla pace di la Pira ma attraverso una strategia che pone la pace al centro del discorso attraverso una costruzione molto concreta di negoziati gli altri Di mobilitazione delle forme culturali e di attenzione anche alla tecnica la televisione che per la Pirrera uno strumento importante Bernabei che in questo diventa un interlocutore importante anche se non sempre reciproco nelle nel negli scambi e la mobilitazione delle coscienze Vi faccio un esempio molto concreto pochi mesi dopo quella lettera nel luglio del mille novecentosettanta La Pira torna in Unione Sovietica va a Leningrado ter Tenero alcun congresso della Federazione mondiale delle città gemellate che poi lui farà trasformare dal congresso di Dakar del settantatré Ospite di Santoro in Federazione mondiale delle città unite perché la sua idea era costruire una sorta di diplomazia degli enti locali dal bar So che fosse la premessa della partecipazione popolare alla costruzione di quella che chiamava ONU integrale dei popoli tema di cui scrive ripetutamente Ai segretari generali dell'ONU particolar modo al birmano un tanto con meno successo Kurt Waldheim E in quell'occasione la Pira tiene un discorso molto denso che credo sia un po'una summa Non solo del suo pensiero sulla pace riprende ad esempio alcuni passaggi del messaggio di pace e che aveva mandato nove anni prima qui a Perugia ad Aldo Capitini e l'unico esponente cattolico che in via un messaggio ufficiale in occasione della prima marcia per la pace Perugia-Assisi organizzata da Capitini sul modello della Londra dai bastoncini Bertrand Russel del mille novecentocinquantasei A Leningrado La Pira da un vero e proprio saggio di quella che è la forma la tecnica di costruzione della sua di quella che io amo definire una sorta di diplomazia democratica che naturalmente colloca tutti gli ingredienti prima citati ruolo della Santa Sede specificità dell'Italia Il ruolo dell'Europa l'apertura a quelli che venivano definiti Paesi nuovi tra l'altro con un'attenzione al linguaggio perché La Pira è impressionante ma già a inizio fine anni Cinquanta iniziano i sessanta usa la categoria terzo mondo quando quella non era ancora usata nelle Sicco politico E a fine anni Sessanta usa la categoria sud del mondo che come sappiamo entrerà poi nel lessico politico la fine del decennio successivo all'epoca del rapporto branca della costruzione Di una ridefinizione un potere dei della logica stessa della cooperazione ora in quel discorso di Leningrado La Pira delinea una sorta di triplice strategia che è un po'poi la summa della sua tecnica del suo gli strumenti La prima l'analisi bisogna comprendere le novità del mondo e collocarle appunto nel fluire della storia lunga profonda quindi ogni volta in questi discorsi La Pira fa una sorta di lettura dei fatti degli ultimi mesi che poi rimandano i fatti degli ultimi due-tre anni E li colloca in uno scenario di lungo periodo che riguarda tendenzialmente grandi questioni con la fase come il mutamento della vecchia strategia della rappresaglia massiccia quindi dello scontro totale e definitivo nucleare tra le due superpotenze Con le novità introdotte dalla flex corrisposto quindi una la guerra in Vietnam che ci dice che si si può avvicinarsi all'uso dell'armamento atomico con guerre combattute sul campo quindi paradossalmente La Pira percepisce un rischio il rischio che la guerra sia meno apocalittica e quindi più reale possa diventare anche una guerra apparentemente periferica trasformarsi in qualcosa di molto più concrete pericoloso Primo elemento quindi l'analisi dei fatti del giorno potremmo definirla della storia immediata collocata in una riflessione di medio e lungo periodo Secondo punto insistere sulla necessità del negoziato già si diceva prima un negoziato che deve essere altro importante tema oggi centralissimo quando parla Del della questione dei negoziati in Vietnam già anni dopo l'esperienza narrata anche da Mario nel suo bel libro Sul viaggio in Vietnam del sessantacinque nei passaggi tra fine anni sessanta inizio anni settanta La Pira insiste costantemente sulla necessità di un negoziato che si svolga più livelli ma che a un certo punto arrivi a un tavolo negoziale alto in cui sono invitati tutti grandi interlocutori Cina compresa in quel momento Terzo passaggio una necessità di mobilitare le coscienze qui La Pira richiama in più occasioni l'esperienza di Einstein era assai che con il manifesto del mille novecentocinquantacinque quindi dopo il gli esperimenti di bikini quindi quando in qualche modo il mondo si era reso conto del vero pericolo dell'atomica termonucleare in particolar modo vero la radioattività Due scienziate così diversi entrambi lontani dalle posizioni religiose di la Pira avevano colto l'occasione per mobilitare le coscienze spingerle verso un'azione di pressione nei confronti del governo e la Pira convinto che l'azione debba svolgersi a più livelli in modo graduale e attraverso un coinvolgimento delle coscienze poi riporta anche un coinvolgimento delle nuove generazioni perché stiamo parlando di anni che si collocano tra il suo lungo Sessantotto quindi tutto quel mondo che si sta trasformando e che sta cambiando E tutto ciò ci porta quindi alla necessità di delineare non solo delle tecniche ma delle strategie e delle vie c'è una vera e propria geografia come è stato già più volte evocato una geografia sacra La Pira prima di andare a Zagor ska Mosca il progetto di chi è verbale fatti ma così come colloca i suoi viaggi Nella nella sponda sud del Mediterraneo dentro uno scenario molto più ampio che li collega compare le Monnier tutta la zona Della della cattolicità francese ma nella costruzione di questa geografia La Pira sempre un approccio inclusivo alla fine da docente di diritto romano Amava probabilmente l'idea di un diritto romano non tanto della crociata ma quello dell'inclusione delle culture diverse e quindi anche dell'Islam ma andaluso che si mescola colori uso barbare come attraverso un questo grande contenitore che il diritto romano che poi lui applica nella costruzione di progetti di pace Chiudo citando e il passaggio che mi ha sempre molto colpito con pori chiama quello che si diceva prima riguardo a Firenze però nel mille novecentosettantuno la tirava A Santiago del Cile ospite di Allende in un'operazione molto complessa che dovrebbe poi anche provare a convincere la Democrazia Cristiana Ad appoggiare quei pezzi fuoriusciti dalla tedesca dalla Democrazia Cristiana Cilena per sostenere il governo di unità Popular cosa che poi fra cassiera come dicono i sudamericani ma in quel passaggio La Pira e paradossalmente lo diciamo qualche giorno fa fa a Firenze In una fase molto singolare in Italia è diventato quasi nella vulgata pubblica o una macchietta perché così che lo descrive il Corriere della Sera e così che lo descrive la grande stampa una figura di sindaco santo utopista ma che non deve toccare il politico perché diventa pericoloso In America Latina così come a Dakar così come in altre aree del mondo invece una figura di riferimento impressionante la rassegna stampa di Santiago è incredibile tutta la stampa Di dedica le prime pagine uno spazio enorme e in un'intervista Maria Teresa la rende la presa di Santiago dice a un certo punto tolgo gli occhiali sono non leggo che un po'sbiadito Se tutte le capitali del mondo sapessero avvicinarsi potrebbero effettivamente costruire un'idea di patria nuova che potrebbe creare una realtà anche del dialogo dialogo politico di al polo culturale dialogo religioso Questo significa però che gli uomini attraverso i municipi attraverso la loro idea di città devono anche sviluppare un'idea di pace questo in Europa così come in America così come nel blocco orientale E ricordarci noi da cristiani che il dovere di un cristiano e quello di lottare per la pace di cercare la fraternità di tutti i popoli perché il concetto di padre cristiano ci rende tutti e comunque fratelli anche quando ce ne dimentichiamo Grazie professor De Giuseppe perché ci ha fatto capire il metodo La Pira nella ricerca della pace delle strade nuove ma anche del nulla lasciato al caso quando programmava anche certe iniziative nuove per il suo tempo Col professor Agostino Giovagnoli entriamo nel cuore adesso della concezione della storia che aveva La Pira professor Giovagnoli non ha bisogno di presentazioni allo studioso di fama internazionale insegna Storia contemporanea all'Università Cattolica Del Sacro Cuore di Milano Partiamo professore proprio dalla rapporto tra la politica e l'utopia la concezione dicevamo della storia di La Pira La storia occupava un elemento centrale della sua missione Si è detto della storiografia del profondo qualche accenno è stato fatto anche degli interventi e che ci precedevano che evoca l'idea di una storia Misiani car con cui la Pira descrive il movimento teleologico della storia sotto quella guida afferma immutabile Didio trasformatore dello spirito Io credo che anche in base agli interventi che abbiamo sentito gli uomini e le donne di pace sono delle personalità profondamente in cui ente cioè cercano la pace ma sono degli inquieti che quindi hanno in questa tensione tra la visionarietà e la concretezza la cifra della loro ricerca Però dicevamo il La Pira lo faceva con metodo con concretezza importante ma anche con visionarietà importante chiede aveva della storia è grazie anzitutto di questo invito grazie Haqqani a Bassetti grazie alle università che hanno promosso questa iniziativa La domanda finale che mi è stata posta è una domanda come si direbbe impossibile no perché ovviamente spiegare che idea aveva La Pira dal della storia significherebbe Come dire cogliere fino in fondo l'inquietudine di questo personaggio cosa Diciamo impossibile e lo dimostrano direi tanti interventi di oggi perché i tanti interventi di oggi hanno mostrato tanti aspetti diversi di la Pira Anche se Hanno anche mostrato io credo in filigrana che La bile è uno solo cioè si la La Pira nel Mediterraneo capire sindaco di Firenze La Pira e la pace nel mondo La Pira e il tema delle città e così via però in realtà In qualche modo intuiamo che tutto questo ci rimanda a una straordinario personaggio nella molteplicità delle sue espressioni ma La ricchezza di questa molteplicità a che fare anche con qualche cosa di profondamente unitario dentro la sua persone questo è un po'mi pare la sfida che ci troviamo quello di di cercare di avvicinarci per quanto in qualche modo A questo Segreto di rapire ecco questa inquietudine è giusto abbiamo parlato di utopia di estrema concretezza come stiano insieme queste due cose non è immediatamente ovvio e e questo mi pare una questione di grande importanza La storiografia e profondo è già stata ampiamente tanto come dire scandagliata nel relazioni mi ha preceduto anzitutto in quella di Andrea Riccardi quindi non vorrei aggiungere tantissime cose a questo tema Vorrei però partire da una Riflessione che La Pira propone in modo insistente in molte le sue lettere in molti dei suoi discorsi che mi ha sempre molto colpito e è questa riflessione a che fare con un un con un episodio Che riguarda il suo rapporto con Montini è stato già ricordato quanto questo rapporto molto Montini sia stato importante nella nella vita di la Pira è un episodio che si situa Precisamente il giorno dell'Epifania del mille novecentocinquantuno in cui evidentemente c'è un colloquio fra i due un privato In cui La Pira raccolta racconterà poi successivamente espone a Montini la sua visione La sua visione partendo da un brano biblico che il sogno di Giuseppe Dei Comboni dei fratelli Di Giuseppe che si inchinano alla a Giuseppe e che all'inizio della storia biblica di Giuseppe che poi sarà venduto dei suoi fratelli che poi dopo Finirà per in prigioni in Egitto ma dopo tutto questo diventerà in qualche modo avrà in mano il governo dell'Egitto e a quel punto salverà i suoi fratelli Che verranno da Oriente per perché c'è la magra vende carestie hanno anche che spinge questi fratelli ad andare in Egitto dove la saggezza di Giuseppe aveva permesso di accumulare del grano e così via e questo episodio e per la Pira la sua chiave per spiegare a Montini la sua visione della storia siamo al cuore la guerra fredda è stato ricordato molte volte nel cuore della guerra fredda Praticamente non si vedono vie di uscita se non quelle dello scontro totale fra le fra i due i grandi blocchi l'Occidente è l'Oriente il blocco sovietico il blocco diciamo occidentale Ecco e dentro questa impossibilità di trovare una via d'uscita invece per la Pira la via d'uscita c'è e la via d'uscita è quella di vincere un la come dire la sfida del comunismo ateo non con la forza delle armi bensì con la speranza cristiana E naturalmente possiamo immaginarci lo scetticismo di Montini di fronte a questa grande visione E naturalmente La Pira doveva essere del tutto pronto a questo scetticismo tant'è vero che poi aggiunge subito sì certo anche Giuseppe è stato accusato di essere un ingenuo E persino poi è stato pure venduto per dire quanto in fondo Fosse debole questa figura di Giuseppe ma poi il racconto biblico proseguì la Pira E quello che ci fa vedere come Giuseppe sia diventato poi una chiave Nel passando diciamo da questa debolezza ha una posizione invece di forza che salva che salva il mondo e dunque in qualche modo questo è ciò che la Chiesa può e deve fare Nella sua debolezza accogliere le domande che e vengono in qualche modo intercettate dall'illusione comunista dall'attrazione che il comunismo esercita nei confronti dei popoli di tutto il mondo E invece come dire in qualche modo superare questa forza attrattiva di questo questa ideologia dis di speranza ma anche al sosta al suo interno con una speranza diversa che appunto e la la speranza cristiana io credo che e questo episodio che lui poi ha raccontato tantissime volte per spiegare tutto quello che lui ha fatto Perché per esempio subito dopo questo Epifania mio centocinquantuno cominciano i suoi complicati rapporti col mondo sovietico con le sue le sue lettere e così via persino i primi contatti con il Vietnam Intessono del mille novecentocinquantadue e e in in questa diciamo via via tutte le sue iniziative sono iniziative che lui ha ricondotto alla a quell'episodio Attribuendolo A Montini questi un po'la sua capacità hanno di attribuire agli altri quello che in realtà era la sua visione e infatti raccontava questo episodio Evidentemente Montini è rimasto in silenzio di di fronte a questa grande visione E la diciamo interpretava riportando le parole che nella scrittura vengono attribuite a Giacobbe nei confronti del racconto del sogno Di Giuseppe patti davvero le metà Citrus considera battuto sì certo Monti era stato zitto ma è lungo stare zitto di chi realtà considerava con attenzione I suoi progetti e ecco appunto questo suo spiegare e questo tutto quello che ha fatto ripeto con questa visione di una dette la forza della debolezza in un certo senso perché è chiaro che c'è un dramma in tutto ciò che in qualche modo la pila affatto e ha detto forse un po'mascherato dalla sua capacità di presentare sempre le cose in positivo che che ci affascina ovviamente questa sua Per ma che questo non deve forse facili come dire OSP oscurare la la capacità di capire qualche cosa che in realtà invece c'era nel suo Molto più tormentato come si diceva adesso rapporto inquieto tra visione E in realtà e io credo che fosse proprio nella capacità di guardare Come la debolezza sia sempre sconfitta ma come la debolezza sia in realtà poi alla fine possa essere la via di una vittoria diverso ecco diciamo il In fondo la storia Giuseppe la storia di un vincitore ma non appare tale almeno nella sua fase iniziale e così Egli stesso asse messo su questa strada una stata conto corrente una strada che e puntava verso Oriente questo è interessante la storia per La Pira una storia che va verso Oriente E questo Descritto in qualche modo Nella la stessa parola di Dio e questa è la scelta anche che la Chiesa deve fare di andare verso Oriente che poi a un ambiente molto concreto perché poi sono i popoli dell'Africa sono i popoli dell'Asia e quindi è un andare in Oriente Che che smentisce invece la visione dell'Occidente e molto interessante come Luís descrive la la politica dell'Occidente naturalmente pensando alla politica la guerra fredda la politica delle armi eccetera eccetera Quando dice come meschina questa politica dell'Occidente e senza gusto senza proporzioni senza ideali e priva della sola luce Ed è molto significativo questo alla sua come dire critica quasi estetica apparentemente non è un quei non è un rifiuto dell'Occidente Perché la Pira pensa che la salvezza qualche modo venga da occidente ma sia la salvezza Della speranza cristiana diciamo che in qualche modo da Occidente va verso Oriente incontra i popoli i fratelli Di Giuseppe che vengono a chiedere il grano per la per la loro salvezza c'è c'è da Però non è la la sua sarà questa salvezza e viene Occidente non è la non è la politica dell'Occidente e la politica brutta oltre che Perché diciamo basata solo sulla logica di forza di e di contrasto militare e così via e e in questo direzione ecco che io credo La Pira Fini ha sempre di più questa riflessione diciamo su una debolezza che può però cambiare la storia Venendo alla vice una delle vicende più importanti della sua vita che la vicenda del Vietnam è molto interessante perché La Pira e di un'estrema concretezza è stato già detto Cerca di coinvolgere tutti i grandi del mondo E cioè Escrivá Johnson che scrive a a De Gaulle scriveva Wilson scriveva best nel fare che scrive scrive anche aggio Hillary e cerca di coinvolgere tutti i grandi del mondo nella soluzione della guerra in Vietnam perché perché due all'intuizione Che la guerra in Vietnam eh un'espressione particolare Di un conflitto di carattere generale e da quella guerra si uscirà soltanto se tutti si coinvolgeranno tutti i potenti da terra si coinvolgeranno il che è abbastanza giusta come analisi perché in realtà la Pira capisce beh bene che certo ci sono come dire diversi attori ma questi attori non hanno tutti in realtà intenzione di andare in fino in fondo la guerra ecco allora come dire la capacità di la Pira di vedere la debolezza anche dove apparentemente prevale la forza c'è per esempio un passaggio in cui lui coglie l'imbarazzo dell'Unione Sovietica di fronte alla alla guerra in Vietnam Una guerra che in fondo sodo soprattutto i cinesi che vogliono che venga portata avanti e Mosca è un po'in imbarazzo ma non può dire nulla no non può fare nulla un po'come oggi in fondo La Cina nei confronti della guerra tra Russia ucraina che si capisce che vorrebbe dire o fare qualcosa ma è bloccata dalle sue stesse contraddizioni no E allora vede questo diciamo e vedi in questo un motivo per sviluppare portare fino in fondo il dialogo con Mosca perché in realtà c'è un vero interesse di Mosca alla pace cioè perché in questo senso continuamente diciamo visione e realismo si intrecciano e ugualmente debolezze forza si intrecciano e quindi trovare come dire la forza della debolezza nei diverse circostanze open ha detto che la Cina era il in realtà probabilmente la grande potenza più interessata a portare avanti la guerra in Vietnam e ma in quel pochi passaggi che lui riesce a fare in Cina Guarda alla Cina con altri occhi non la Cina come un popolo che va in bicicletta no è una delle sue immagini più più ricorrenti nella sua descrizione della Cina che già una potenza atomica no però la bile avete un'altra cosa cioè vedo questo popolo di cinesi che vanno in bicicletta cosa verissima perché praticamente fino alla fine del del secolo scorso cioè fino a vent'anni fa le città cinesi erano pieni di biciclette adesso ovviamente c'è un traffico Caotico e terribile ma in realtà anche la Cina è un Paese con le sue fragilità il popolo cinese Cerca il suo ruolo nel mondo ma proprio perché ha delle profonde fragilità con cui La Pira cerca di interrogare naturalmente guadagnandosi il sarcasmo Di di Gianna Preda del borghese proprio insomma come i cinesi che comunisti con la bomba atomica tutto ci viene a dire che c'era Che è un popolo e di gente che va in bicicletta quindi sostanzialmente innocuo E e qui ed è tutto su questo come dire doppio registro che si sviluppa questo dialogo che la Pira porta avanti naturalmente anche con i nordvietnamiti che poi è la cosa più difficile avere questo dialogo Convincere Ho ci Min ad accettare un dialogo Con gli americani e anche lì però in fondo la capacità di di capire fino in fondo l'interlocutore perché inoltre termiti vogliono una vittoria ma è una vittoria La Pira giustamente lo capisce una vittoria morale il vero interesse non nei miti e quella di dimostrare che gli americani non hanno rispettato gli accordi di Ginevra quindi di fronte al mondo sono in realtà alloro moralmente responsabile di questa guerra Ma la tira Sembra per riuscire a convincere Ho ci Min Che sarebbe Ben più grande la vittoria morale dei nordvietnamiti se accettassero il dialogo e accettassero le il negoziato Se come nelle per usare la sua espressione se ho ci Min invitasse Johnson a bere il tè insieme diciamo questa immagine che lui usa e infetti poi da qui come sappiamo e cominciato a tutta una tutto tutto un uno sforzo devozionale che la storiografia secondo me è un po'sottovalutato perché è vero che il tentativo negoziale di la Pira è stato bruciato quali sostanzialmente dagli americani insomma nel giro di qualche mese Ma è realtà si racconta poco quello che in realtà oggi si sa in base documenti Che quel tentativo fu continuato in un altro modo soprattutto attraverso l'ambasciatore italiano dopo quando ha anche se era assai Gondrand allora Saigon e poi alla fine è ripreso da Fanfani nel sessantotto Anche se poi come il dialogo di pace si è aperto a Parigi ma per un motivo molto semplice e cioè che c'ero relazioni diplomatiche tra la Francia e in Vietnam e scusate la Cina e invece non c'erano fra l'Italia e gli acidi Concludo tornando alla storia mi pare che proprio Mario Mario Primicerio racconta che durante questo viaggio nel suo diario per il professore come lo chiama lui parlava spesso di politica Ma diceva la politica si capisce attraverso la storia E la politica e illuminata dalla storia dunque la realtà della politica si ma dentro quella visione che abbiamo dei abbiamo ripetuto molte volte la visione di speranza cristiana è una visione biblica è una visione geopolitica ma soprattutto è una visione storica e qui c'è questa queste affermazioni che speri Primicerio riporta dice l'importante e avviare dei processi come a dire direbbe papa Francesco il tempo è superiore allo spazio grazie Grazie professore grazie alterato le tessere intervento Monti e questo richiamo alla al Vangelo alle visioni bibliche e mi ha fatto venire in mente quello che diceva la Pira il Vangelo manuale di ingegneria perché lì dentro c'è tutto trovi quel che devi fare è molto più concretamente su una questione che aveva aperta con Fanfani gli scrisse cambiate la legge perché io non posso cambiare il Vangelo con grande fermezza E questo richiamo mi sembra anche quello più opportuno per chiamare il cardinale Bassetti a darci il suo saluto conclusivo Consentitemi di ricordare che quando del due mila e quattordici cardinale Bassetti Diventò cardinale e poi prese la la guida della Cei si presentò hanno i giornalisti dicendo ma questo vecchia RAI canuto è stanco in realtà cardinale ha fatto tanta strada abbiamo fatto tanta strada Non non li dimostra ha ha camminato abbiamo camminato lei è stato una guida importante non solo per la Chiesa italiana in questi anni ma anche per la società italiana vorrei dire tra i suoi meriti che La sua città con le sue università le rimonta c'è anche questo di aver riportato la figura di la Pira alla centralità del mondo di oggi lo ricordava molto bene professore Riccardi in apertura questo lei l'ha fatto non solo in Italia ma l'ha fatto con i vescovi e i sindaci DC diciannove Paesi del Mediterraneo a Bari nel due mila e venti io c'ero da giornalista al seguito quell'evento ci sembrava veramente una visione che prendeva corpo quando avete fatto quel giro per la città col pulmino per rivolto al Papa Splendido dopo un po'la pandemia E quindi questo periodo terribile che abbiamo vissuto noi tutti lei l'ha vissuto anche sulla pelle Per aver contratto il cori da e poi a febbraio due mila e ventidue nella Firenze di la Pira l'incontro non solo con i vescovi ma anche con i sindaci del mediterraneo E di qui un processo che speriamo continui prosegua a marzo a lei la parola per concludere ringraziandola di tutto Ma devo dire che siete stati bravi perché un numero consistente ha resistito per quattro ore C'ha raggiunto anche il questore Rino Adesso siamo siamo al completo Ma permetterà mente sono state quattro ore in cui è avvenuto un travaso di vita Che praticamente mi ha ricostruito il ventun anni di storia che ho passato a Firenze con la presenza di là finita Dal mio seminario minore dove entrai nel cinquantasei fino alla sua morte nel settantasette Aveva frequenti contatti con seminario minore perché era molto amico di monsignor Bartoletti nostro rettore poi il vescovo di Lucca segretario della Cei di cui è nato il processo di beatificazione quindi qui si parla davvero di storie di santi E poi quando io sono diventato rettore del seminario minore attraverso don Benzi son continuato i contatti con i seminaristi Perché illimitato invitavo don Benzi è chi ha di Firenze sa benissimo che a don Benzi E lui veniva suo accompagnato dalla pira E la Pira ci raccontava i suoi progetti Perché nell'invecchiare era diventato un po'come don Milani si perde si fidava meno degli intellettuali E si fidava più dei poveri a San Proclo E dei giovani e dei ragazzi ragazzi della vela Ragazzi del seminario si fidava più di loro per raccontare perché era convinto anche di essere più capito ecco ai giovani perché non sempre la politica E c'è stato dimostrato molto bene Era in grado di afferrare le sue le sue affermazioni Allora io concludo Garantiamo avete fatto rivivere proprio in quattro ore più di trent'anni di storia Solo un particolare ho visto apparire non me l'aspettavo Marco Giovannoni Miglior uno al seminario di Firenze figlio dei due Giovannoni la profezia camune anni lo sa bene i due Giovannoni Giorgetti Gianni eran come le colonne insieme alla fioretto a Mazzei di la Pira E pensate che questo giovane che avete visto che c'ha parlato con tanto amore della visione che la Pira aveva della città è stato battezzato da padre Valducci E aveva come padrino latitante tutte avuto per cromosomi buoni molto batteria Simone c'era padre Balducci c'era La Pira come come padrino ecco per dirvi queste cose che fu forse a voi hanno detto un po'io non vengano quante situazione quanti pensieri quanti sentimenti cominciando dalla bellissima relazione del professor Riccardi hanno suscitato dentro di me E io concludo riportandosi un intanto una breve riflessione da un discorso che la Pira fece ai giovani della vela a Castiglion della Pescaia nell'estate del settantacinque E gli disse che il primo problema della società odierna ecco perché lo cito questo è la bomba atomica Io ho avuto paura e anche in questi giorni Essa disse è veramente il problema della vita della morte del genere umano e dello spazio Tutti i problemi politici culturali e spirituali sono legate a questa frontiera dell'Apocalisse disse la pigra o finisce tutto o comincia tutto Ecco queste parole hanno davvero un significato esistenziale ancora più profondo che investe la vita di ognuno di noi E su cui vorrei richiamare a conclusione di questi di questo meraviglioso incontro per me ma penso anche per voi la vostra attenzione La nostra esistenza ha un termine al di là di qualunque prova a cui siamo sottoposti e anche i nostri compiti le nostre missioni le nostre attività hanno un affine Tutto finisce Ma in un certo senso tutto inizia lo fa al mente fa parte della vita e dobbiamo accettarlo con serenità e gioia con fede eretta certezza come diceva San Francesco Con fede speranza certa La Pira nell'agosto del settantasette ormai sofferente scrisse una lettera a Paolo sesto in cui diceva Santo Padre le scrivo all'estremo di forze in cui mi trovo resta il fatto di una vita votata di ideali più ogni giorno mi hanno gridato in questa situazione Potessimo dire imprenditori stessi quando arriveremo alla fine dei nostri giorni ho condotto una vita secondo quegli ideali che mi ero prefisso e che hanno guidato la mia città Queste parole ci restituiscono la cifra morale e spirituale della sua personalità all'indomani della morte Aldo Morrone tracciò un ricordo affettuoso sul Giorno Quel che più colpiva diceva Moro era il candore il calore della sua presenza Quell'ottimismo assolutamente privo di faciloneria di cinismo che derivava dalla sua straordinaria capacità di andare al di là della superficie delle cose Fino alla ragione ai dati di fondo della sua intatta fede nella dignità dell'uomo e nella grandezza del suo destino Sono certo che non si tratti di una persona come le altre Di una esperienza come le altre son le parole d'un altro grande testimone Aldo Moro le faccio mio le faccio mie queste parole Giorgio la Pira Non è stata una persona come le altre Ma nessuno di noi deve essere una persona come le altre perché ciascuno di noi è unico e irripetibile e alla fine anche la sua missione nella storia e anche presto ci insegna la pigra Possa davvero aiutare tutti noi ad uscire da questa drammatica situazione in cui ci troviamo con la guerra in Europa E il suo pensiero e la sua testimonianza Possono veramente essere un sentiero tracciato il sentiero Design via soprattutto per le giovani generazioni Finisco Con qualche cosa di autobiografico Stamattina sono stato dal Papa E per preparare insieme all'UCOII quella che sarà la nostra assemblea della CEI dal ventitré ventisette E ho rimesso nelle sue mani il mio mandato che doveva proprio concludersi il mio mandato di vescovo e di presidente della Cei con la prossima Assemblea E quindi dal ventisette in poi sarò vescovo emerito Come lo è stato monsignor piatti Ho deciso di rimanere in diocesi perché dopo essere stato a Firenze In Maremma Massa Marittima a Piombino poi Arezzo Cortona Sansepolcro mi sembrava aver fatto davvero un po'il Pellegrino dell'assoluto in questo senso dovrò anche avere nella mia vecchiaia che non è in CP ente ma reale ho compiuto ottant'anni un posto fermo dovrei rimanere ho deciso in coscienza che questa sia l'ultima diocesi che il Signore mi ha affidato che la vostra diocesi Che ridiventata quindi per me E come Firenze perché Firenze è la culla da qui ero partito questa Perugia all'Umbria San Francesco il luogo dove vengo ad Approdo Queste sono e i miei sentimenti quindi pensato un pochino con che animo ecco comparsa stando sta al Gia O rivissuto queste cose che veramente sono servite e vi ringrazio ringrazio anche tutti gli altri che sono intervenuti Voi stasera si attestati è veramente un segno della Provvidenza per riconciliare mia anche con tutta la mia vita avete avete avuto questo ecco avete il significato e questo per me ed è stato bello che in fondo chi c'ha aiutati tutti e stasera sia questo segno che rimane di sicura speranza che ce lo sa da fiera grazie e vi porto il saluto e la benedizione del Papa

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